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venerdì 3 Gennaio, 2025

Anziani, la beffa dei bonus: in Trentino su 12mila non autosufficienti ne potranno beneficiare solo settanta

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La manovra finanziaria nazionale ha previsto un contributo di 850 euro ma i requisiti sono stringenti: solo l'1% può richiederlo

Da ieri si possono richiedere gli 850 euro del Bonus Anziani, un aiuto pensato dal governo per chi ha più di 80 anni e si trova in condizioni di non autosufficienza. L’obiettivo è di offrire un supporto concreto per far fronte alle spese quotidiane e al crescente costo della vita, venendo incontro alle esigenze degli anziani più fragili. Ma di fatto si potrebbe rivelare una beffa. In provincia di Trento, in base ai calcoli del Sindacato pensionati della Cgil, solo lo 0,6 % dei 12mila anziani con disabilità potrà accedere al bonus, ovvero solo una settantina di persone. I requisiti richiesti sono infatti molto stringenti, è destinato a persone di almeno 80 anni di età, non autosufficienti, che si trovano in una situazione di grave difficoltà economica e sanitaria. Oltre all’età, è necessario avere un Isee inferiore a 6mila euro ed essere già titolari dell’indennità di accompagnamento o avere i requisiti per richiederla.
Per chiarire, l’Inps inquadra la condizione di insufficienza gravissima partendo dalla condizione di coma, stato vegetativo o di minima coscienza, per arrivare ad includere chiunque necessiti di assistenza continua 24 ore su 24, a volte prestata anche da più persone contemporaneamente, l’interruzione della quale potrebbe portare, anche per un breve periodo, a complicazioni gravi o anche alla morte. L’obiettivo del bonus è fornire, dunque, un aiuto sostanziale agli anziani con bisogni assistenziali gravissimi, contribuendo a migliorare un’incerta condizione economica. Il bonus anziani – misura disciplinata dalla legge 33/2023 e dal successivo decreto legislativo 29/2024 partorito dall’attuale governo – può essere utilizzato per coprire i costi del lavoro di cura e assistenza svolto da lavoratori domestici o per l’acquisto di servizi da imprese qualificate nel settore dell’assistenza sociale. L’importo può essere revocato e richiesto indietro se utilizzato in modo non conforme alle leggi.
Gli anziani in Trentino sono 129mila, rappresentano il 24% della popolazione, in base ai dati 2022-2023 rilevati dall’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari in collaborazione con il sistema di sorveglianza Passi d’Argento coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità. Di questi l’81% è in buona salute, quindi sicuramente non potrà usufruire del bonus. Il 10% è in condizioni di fragilità: sono 13.400 anziani in grado di svolgere da soli tutte le attività di base della vita quotidiana, che però non sono autonomi in due o più attività strumentali come usare il telefono, cucinare, prendere le medicine, usare mezzi di trasporto pubblico. Il 9% è in condizione di disabilità: sono i 12mila anziani che non sono autonomi e hanno bisogno di aiuto nello svolgimento di una o più attività di base della vita quotidiana come mangiare, lavarsi, spostarsi da una stanza all’altra. Circa un anziano su 5 (21%) ha problemi sensoriali, la condizione è maggiormente presente nelle persone con segni di fragilità (il 46%) o con disabilità (il 50%) rispetto a chi è in buone condizioni. Il 52% ha almeno una patologia cronica, condizione più frequente tra gli anziani fragili (il 67%) e i disabili (l’81%), meno tra chi è in buona salute (il 47%).