La denuncia

giovedì 8 Giugno, 2023

Approfittano di un’anziana signora e le svuotano i conti. Due uomini finiscono nei guai

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Troppi soldi e diversi segnali «sospetti» intorno alla donna anziana hanno portato all’esposto dell’amministratrice di sostegno. Diversi i fatti emersi durante le indagini sulla vicenda

Sono finiti a processo due trentini della Val di Fiemme, uno dei quali ex dipendente di un ente pubblico. Sono accusati in concorso tra loro di circonvenzione di incapace, con l’aggravante anche di «avere profittato di circostanze di tempo, di luogo o di persona, anche in riferimento all’età, tali da ostacolare la pubblica o privata difesa». La vittima è una donna di 88 anni con la quale i due pare che avessero un legame d’amicizia. Ad accorgersi che qualcosa non andasse è stata l’amministratrice di sostegno della donna. I sospetti sono emersi dopo che tanti, troppi soldi erano finiti chissà dove, era stato cambiato il nominativo del beneficiario della polizza vita della donna e c’erano state numerose domande di revoca dell’amministrazione di sostegno. Secondo quanto sostenuto dall’accusa, i due si sarebbero procurati profitto economico abusando dello stato di fragilità della donna, affetta per l’appunto da demenza senile, una condizione di infermità accertata con un perizia psichiatrica accertata con un incidente probatorio. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, pare che i due uomini, nel lasso di tempo che va dal mese di aprile del 2018 ad agosto del 2019, avessero indotto la donna a versare sul conto di uno ingenti somme di denaro, in diverse occasioni, per un totale di oltre cinquanta mila euro, oltre a farsi comprare un veicolo dal valore di quindici mila euro. Non solo, i due avrebbero anche convinto la donna a cambiare il nominativo del beneficiario della polizza vita, dal valore di 380 mila euro, facendo inserire quello di uno di loro. Polizza che il beneficiario designato può incassare solo dopo il decesso della donna. Inoltre, l’ottantenne sarebbe anche stata convinta a cambiare il conto di accredito della sua pensione, dirottandola su un libretto postale aperto per l’occasione e a presentare diverse richieste di revoca dell’amministrazione di sostegno della quale beneficia, una persona che si occupa e si preoccupa di tutelare gli interessi di un’altra in difficoltà a causa di menomazioni fisiche o psichiche. Una serie di situazioni che hanno procurato un danno economico rilevante alla donna.