L'intervista

venerdì 24 Maggio, 2024

Aquila Basket, l’amarezza di Luca Conti: «Considerato poco e nessuna spiegazione. Che tristezza»

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La guardia in 12 mesi è passata da presenza fissa ai margini del roster: «Fa male ma devo accettarlo»

All’interno di un gruppo comunque piuttosto numeroso è impossibile che tutti abbiano lo stesso stato d’animo. In casa Aquila, ad esempio, Luca Conti non può certo dirsi soddisfatto – per lo meno al livello personale – della stagione appena conclusa. «Sarei ipocrita se dicessi di essere felice – spiega il classe 2000 -. Non sono mai riuscito a mettermi in mostra e ovviamente ora insieme al club e allo staff tecnico dovremo capire cosa fare nel futuro prossimo».
Conti, dodici mesi fa di questi tempi il suo umore era molto diverso. Perché crede che la situazione sia cambiata così radicalmente?
«Sinceramente non è semplice sintetizzare in poche righe determinati concetti. È indubbio che l’anno scorso sono stato protagonista di una stagione durante la quale ho avuto a disposizione minutaggi importanti che mi hanno permesso di far vedere quelle che sono le mie qualità. Purtroppo con il cambio di allenatore le cose sono cambiate».
Galbiati sembra una persona molto aperta al dialogo e al confronto, le ha spiegato i motivi per cui è finito ai margini delle rotazioni?
«Penso che proprio questo sia stato il problema principale. Non ci siamo mai trovati per confrontarci, non c’è mai stato uno scambio di opinioni approfondito né un dialogo. Sia chiara una cosa: da sempre ho il massimo rispetto dei ruoli e non è scritto da nessuna parte che un tecnico debba venire a spiegarti il perché non giochi. Quindi da parte mia nessun problema, però lei mi ha fatto una domanda e io ho risposto».
Evidentemente non è riuscito a capire sino in fondo il basket proposto dal nuovo allenatore. Non crede?
«Assolutamente, può essere. Rispetto a quella proposta da Lele Molin abbiamo dovuto assettarci su una pallacanestro molto diversa e può essere che io non sia riuscito a comprendere e interpretare le richieste dello staff tecnico. C’è poi da aggiungere un’altra considerazione: l’anno scorso avevamo un giocatore in meno nel roster e quindi le possibilità di scendere in campo erano maggiori».
A livello di squadra che giudizio si sente di dare alla stagione appena conclusa?
«Sicuramente positivo. Abbiamo raggiunto gli obiettivi che ci eravamo posti durante l’estate regalando anche spettacolo, avere un calo fisico mentale era assolutamente prevedibile. Diciamo che forse avremmo potuto gestirlo meglio ma con il senno di poi tutto sembra sempre più semplice. Ci tengo a dire che all’interno dello spogliatoio mi sono trovato benissimo con tutti, ho cercato di dare il massimo in ogni singolo allenamento e da parte mia non c’è alcun risentimento particolare nei confronti di qualcuno. Siamo professionisti e le scelte si devono accettare. Punto».
Scelte che magari sarà chiamato a fare anche lei a breve. Il suo contratto con la Dolomiti Energia scadrà il 30 giugno, dove si vede tra qualche mese?
«Sono nato e cresciuto in questo ambiente e in questo club, sarei bugiardo se non vi dicessi che la mia volontà sarebbe quella di rimanere. Poi però determinate decisioni si prendono insieme ad altre persone, ora devo fermarmi qualche giorno per ragionare a mente fredda per poi confrontarmi con la società e il coach. Se capirò che per me qui lo spazio non c’è più me ne farò una ragione e cercherò la soluzione migliore per le mie caratteristiche».