La chiusura

venerdì 24 Gennaio, 2025

Arco, chiude l’Orvea. Marco Poli: «Problemi di gestione e struttura»

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È stato il primo supermercato della città: ai 17 dipendenti offerto il trasferimento a Sarche o Rovereto

Arco. Addio a quello che è stato il primo supermercato alimentari della città all’ombra del castello: l’Orvea di Arco chiuderà a breve i battenti. La decisione è stata presa recentemente dai vertici del Gruppo poli che l’hanno comunicata ai dipendenti e ai sindacati del supermercato informandoli dell’immediata intenzione di giungere alla chiusura del punto vendita. Una data ufficiale per abbassare le serrande non è ancora stata prevista, ma si tratta di poche settimane, massimo qualche mese. Giusto il tempo di sistemare il ricollocamento dei dipendenti all’interno del Gruppo Poli. «Stando a quanto ci è stato detto – ha affermato il segretario Filcams Cgil Luigi Bozzato – l’opzione riservata a chi vuole mantenere i medesimi contratti e scatti è quella di rimanere in Orvea nelle superfici commerciali di Rovereto e Sarche. Diversamente, con la cessione del contratto, e le relative conseguenze che questo comporta, vi sarà anche la possibilità di rimanere nei punti vendita più vicini di Riva e Arco. A breve – continua Bozzato – avremmo un incontro per meglio definire una ad una queste situazioni. La comunicazione – spiega il sindacalista – parla di volontà imminente, ma non c’è stata ancora comunicata una data di chiusura del punto vendita». L’attività commerciale di Orvea è iniziata nel 1960 con l’apertura di un primo punto vendita a Trento che rappresentò anche la prima iniziativa regionale nel settore dei supermercati alimentari. A questa iniziativa seguirono nuovi insediamenti prima a Rovereto, poi a Riva del Garda e quindi negli anni ‘70 ad Arco oltre che poi a Mezzolombardo alle Sarche e ancora a Trento. Per Arco ha rappresentato un luogo che, fino all’avvento delle grandi catene, riuniva tra i propri scaffali ogni genere di prima necessità e non solo. Un modo nuovo di fare la spesa in corsie ampie e variegate diversamente da quanto si poteva trovare nelle botteghe del centro storico o negli alimentari di vicinato. «Confermo la volontà di chiusura del punto vendita Orvea di Arco – ha spiegato Mauro Poli -. Non è mai bello chiudere, ne siamo consapevoli, ma in questo caso è una decisione che abbiamo preso per le problematiche gestionali e strutturali dello stabile». L’Orvea di Arco è inserita al piano terra di una palazzina residenziale antistante il piazzale delle poste di Arco. Una zona che un tempo la si sarebbe potuta definire primissima periferia ed espansione del centro storico, ma che oggi è completamente inglobata nel cuore della città. «Abbiamo problemi di gestione per i rifornimenti che faccimaoin strada, complicati durante le giornate di mercato e non vi sono parcheggi – spiega Poli -. Se questi sono problemi che abbiamo tamponato nel corso degli anni (dal 2015 quando Poli ha acquisito Orvea ndr) la questione strutturale interna è non più adeguata agli standard che richiediamo per i nostri esercizi e che il mercato ci chiede. Abbiamo valutato un’importante operazione di riqualificazione, ma strutturalmente non è possibile da affrontare. Ci sono ad esempio delle colonne che non si possono toccare per ovvie ragioni strutturali. A malincuore non c’era altra possibilità. Per quanto riguarda l’attenzione ai dipendenti – conclude Poli – questa è massima, come sempre quando affrontiamo delle organizzazioni. Non c’è alcuna volontà di lasciare a casa i dipendenti, ma verranno assorbiti nei punti territoriali vicini. Prossimamente vedremo come nel dettaglio». Il mondo della vendita alimentare è in continua evoluzione e anche questo passaggio ne rappresenta una tappa nel percorso evolutivo. La speranza è che, le storie umane, legate a questo lavoro e a questo punto vendita, possano ricevere le migliori garanzie possibili.