Giovani
sabato 6 Aprile, 2024
di Gianluca Ricci
Il Cantiere 26 riapre. Dopo più di un anno di porte chiuse, vuoi per la realizzazione di importanti interventi di ristrutturazione vuoi per la necessità di creare una più sicura forma di accordo con i futuri gestori, il 27 di questo mese si terrà la cerimonia ufficiale di inaugurazione del nuovo corso. Ad annunciarlo ieri all’interno della struttura l’assessore Dario Ioppi, accompagnato dal sindaco Alessandro Betta, dall’assessora alle attività sociali della Comunità Alto Garda e Ledro Tiziana Betta e dalla dirigente del Comune di Arco Viviana Sbaraini. Insieme a loro i responsabili della Cooperativa Smart Lab che si sono aggiudicati il bando di gestione e che per i prossimi quattro anni, rinnovabili per altri quattro, coordineranno tutte le attività indispensabili per il rilancio di quello che lo stesso sindaco Betta ha definito «un punto di riferimento per i giovani non solo di Arco, ma di tutto il territorio altogardesano». L’assessore Ioppi si è finalmente tolto un peso, visto che la pressione delle associazioni locali si era fatta negli ultimi tempi sempre più insistente. «Fra pochi giorni – ha dichiarato quest’ultimo – riaprirà una struttura fondamentale per favorire l’aggregazione giovanile. Il Cantiere 26 è rimasto chiuso per molto tempo, è vero, ma ne abbiamo approfittato per fare dei lavori non più derogabili e per programmare al meglio le strategie di sviluppo futuro. Il ringraziamento più sentito – ha aggiunto – va agli uffici, che hanno lavorato duramente per raggiungere questo risultato, oltre che alla Comunità di Valle che ci ha sempre supportati. Un grazie sincero alla dottoressa Sbaraini, che ci ha messo davvero l’anima. La nuova gestione sarà affidata alla Cooperativa Smart, le persone più indicate per effettuare quel cambio di passo che l’amministrazione auspicava potesse avvenire. Ringraziamo anche Casa Mia, che ha gestito la struttura per anni gettando le basi per ciò che avverrà nel prossimo futuro». Grande soddisfazione l’ha espressa anche l’assessora comprensoriale Tiziana Betta: «Sono molto contenta che l’amministrazione di Arco sia riuscita ad aprire il Cantiere: questo è un fondamentale luogo di attrazione per i ragazzi, che ci chiedono di essere lasciati liberi e al tempo stesso di essere accuditi, un’apparente contraddizione che il Cantiere ha sempre saputo gestire al meglio». «Il percorso fatto da questo centro – ha detto dal canto suo il sindaco Alessandro Betta – è stato lungo e soddisfacente: la nostra amministrazione ha fortemente voluto implementarne l’attività, perché lo consideriamo una sorta di serra in cui si coltivano i giovani. Il territorio ha grande bisogno di luoghi come questo, perché è solo avendo cura per le nuove generazioni che possiamo sperare in futuro migliore». A presentare la mission dei nuovi gestori ci ha pensato Francesco Picello, il quale ha annunciato che già 27 associazioni del territorio sono state coinvolte nel progetto di gestione iniziale: «Ciò che Cantiere 26 sarà diventato quando sarà stato in grado di rendersi risorsa per i giovani e per il territorio sarà una scoperta che si farà insieme a chi avrà portato passione, competenza e apertura di orizzonti. Per la generazione intorno ai trent’anni il Cantiere è quasi un simbolo della propria scelta di tornare a vivere qui, per le generazioni più giovani invece la partita è tutta da giocare». «Noi saremo aperti alle idee provenienti dal territorio – ha spiegato Ilaria Argenziano, anche lei nel direttivo – specie di chi ha fatto esperienze fuori e vuole provare a portare nel territorio. A breve faremo partire un organismo di partecipazione che consentirà di elaborare la programmazione delle attività». Sarà privilegiata l’offerta per la fascia 16-35 anni, anche se gli spazi sono tali e tanti da accogliere ulteriori iniziative che favoriscano l’intergenerazionalità. La formula consisterà in un mix di attività da realizzare negli spazi circostanti il bar, ristrutturato di fresco: l’idea è quella di aprire fino ad agosto dalle 16 a sera, per poi elaborare un orario più calibrato sulle reali necessità dell’utenza.
La storia
di Leonardo Omezzolli
La giovanissima arcense, di Pratosaiano, è arrivata sullo podio nella disciplina Showmanship. «Al maneggio un giorno sì e un giorno no»
il tour
di Redazione
Come sarà il Trentino tra 10 anni? Questo l'interrogativo al centro dell'iniziativa promossa da Fondazione Synthesis e dal T quotidiano. Nella prossima tappa si parlerà anche del futuro dell'Alto Garda