il caso

sabato 28 Settembre, 2024

Arco, è una casa ma lavora come hotel (abusivo). Betta: «Temiamo sia solo la punta di un iceberg»

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Iniziati i controlli sull’abusivismo turistico. Il sindaco: «Siamo il primo Comune a farli»

Online e nella realtà è una struttura ricettiva di pregio, ma sulle carte è solo un edificio ad uso residenziale. È questo il bottino principale della prima campagna di controlli in ambito turistico messa in campo dal Comune di Arco che, sfruttando i dati messi a disposizione dall’Apt Garda Dolomiti e dando mandato ai propri uffici di intrecciare i dati catastali con le segnalazioni online, è riuscita a intercettare i primi furbetti del turismo. Oltre a «piccoli» proprietari non in regola con i codici Cipat è emerso un quadro che rischia di aprire un vaso di Pandora ben più grande del previsto perché si è trovato traccia reale e concreta di come quelle che sembrano vere e proprie strutture alberghiere registrate, in realtà sono semplici case residenziali. Un vero e proprio hotel, quindi, quello individuato nel Comune di Arco, con appartamenti vacanza al posto delle stanze e servizi vari tra i quali una generosa piscina, tutto ben pubblicizzato su internet sia attraverso un proprio sito, che nei portali di prenotazione più disparati. Insomma, una struttura come tante, che opera alla luce del sole nel turistico Alto Garda, non fosse che quella in questione, per l’appunto, non sarebbe una struttura ricettiva. L’edificio è registrato al catasto come una casa residenziale nella quale dovrebbero trovarsi solo due appartamenti registrati con codice Cipat e quindi ad uso turistico. Nella realtà dei fatti di appartamenti ce ne sono molti di più, non registrati e, addirittura letteralmente abusivi. Più del doppio degli appartamenti totali della struttura nemmeno dovrebbero esserci. Ed è qui, sulla parte di abuso edilizio che il Comune può intervenire, ma questa volta non ci si limiterà a comminare una salata multa per abuso edilizio e si procederà con la segnalazione alle forze dell’ordini competenti, su tutte alla guardia di Finanza che dovrà verificare come possa essere possibile che un’attività ricettiva vera e propria stia lavorando all’interno di una struttura residenziale.
La prima campagna di controlli in ambito turistico è iniziata dal territorio di Arco nel corso degli ultimi giorni grazie al lavori che gli uffici comunali hanno messo in atto e che ha consentito, sulla base dei dati già raccolti dall’Apt di individuare alcune situazioni non a norma. Aver però trovato una struttura di queste dimensioni abusiva ha però sorpreso tutti, tanto che verrà fatta opportuna segnalazione. Non si è sbilanciato più di tanto il primo cittadino, Alessandro Betta, proprio perché le operazioni sono ancora in corso, ma ha confermato che l’attività di controllo è iniziata e che alle spalle vi è un ingente lavoro da parte degli uffici del municipio arcense. «Ha fatto effetto a tutti – spiega Betta – scoprire come alcune situazioni si siano venute a creare. Ci stiamo chiedendo come, al dispetto di tutte le norme che le strutture ricettive devono rispettare, come sia possibile che privati investano milioni per creare delle strutture che non sono legittime. E tutto è stato fatto alla luce del sole. Temo che questa operazione, che credo in Trentino, Arco sia il primo Comune ad attuare, sia solo la punta dell’iceberg e permetterà di mettere in luce il sommerso nella ricettività turistica». Ora, nel caso in questione, il Comune potrà procedere unicamente per l’abuso edilizio riscontrato, ma proprio per la delicatezza della questione verrà fatta opportuna segnalazione alle forze dell’ordine competenti che procederanno con ulteriori controlli. «Chi opera in questo modo – chiosa Betta – non si rende conto che va contro l’intera comunità». Ricordiamo infine i dati che come «il T» abbiamo riportato nell’indagine sui posti letto extra strutture: all’appello dell’incasso della tassa di soggiorno in Alto Garda mancano 13.057 posti letto, tutti derivanti dagli «alloggi a disposizione», ossia da seconde case e alloggi privati adibiti ad uso turistico, occasionale o continuativo, non registrati e che quindi non incassano e riversano l’imposta di soggiorno. I posti letto alberghieri o di struttura (hotel, affittacamere, agritur, b&b) sono 14.373, mentre quelli in alloggi turistici, seconde case e case vacanza (Cav), ben 23.769.