venerdì 1 Novembre, 2024
di Leonardo Omezzolli
I lavori per accogliere il nuovo quadro di Segantini sono iniziati e in questi giorni la Galleria civica a Palazzo dei Panni si sta attrezzando per accogliere quella che sarà una nuova mostra che ruoterà inevitabilmente attorno al gioiello segantiniano appena acquistato «Sole d’autunno». L’acquisto è stato formalizzato e attualmente, come certificato dallo stesso assessore alla cultura Guido Trebo, è in fase di restauro. Nulla di enorme come ben spiegato dalla referente dell’ufficio cultura Giancarla Tognoni che ha più volte spiegato come l’intervento in questione servirà unicamente per ridare splendore alla tela che, proprio per il suo essere stata tanti anni protetta tra mura private, è in un ottimo stato di conservazione. A giorni l’opera sarà quindi ufficialmente in Arco e questo ha imposto l’avvio delle fasi di disallestimento della precedente mostra «Poema Universale» e l’organizzazione della nuova «Sole d’Autunno». Tanto si è dibattuto circa l’acquisizione del quadro e dell’ingente somma impiegata per il suo acquisto. Le minoranze non hanno nascosto di preferire l’impiego delle risorse per altre necessità più urgenti. Trebo ha però sempre difeso l’operazione e così la quasi totalità della giunta. Sul solco delle preoccupazioni quello della capacità di gestione da parte del Comune di opere di questo tipo. Se è vero che allestire e disallestire le opere segantiniane ha costi importanti è altresì vero che il sistema è più che mai rodato. «Le opere d’arte che passano per la Galleria – spiega Trebo – vengono movimentate tramite ditte di trasporto di opere d’arte. L’attuale valore del quadro in questione – continua – rientra in un valore normale per le opere che abbiamo in esposizione in galleria. Si tenga conto – spiega – che le mostre che abbiamo allestito da quando gestiamo direttamente la galleria hanno avuto valori complessivi che variano tra i 6 milioni e 300 mila euro ai 10 milioni e 600 mila euro». Cifre quindi molto importanti che da sole non bastano a spiegare il delicato lavoro che vi si nasconde alle spalle. Basti pensare a tutti gli accordi necessari a ottenere i prestiti, frutto di confronti e colloqui che nel tempo hanno permesso di rafforzare i legami con i più importanti musei di Segantini, su tutti quello svizzero di St. Moritz. Ed è così che anche per l’ultima mostra da poco conclusa, si sono allestite le spedizioni di ritorno e l’allestimento delle nuove pareti per la prossima. Una spesa che da sola richiede risorse per 15 mila euro e una fine organizzazione. Sono infatti stati attrezzati i trasporti per Piacenza (1.708 euro) quelli per Monza Brianza e Lugano (3.660 euro), quelli per la Svizzera 4.990 euro. Poi è necessario il corriere e le relative spese di viaggio (61 euro) alloggio (330 euro) e vitto (150 euro). Quindi va espletata la stesura del condition report delle opere (700 euro). Nelle sale della Galleria sono in fase di realizzazione le pareti espositive del nuovo percorso (2.196 euro). Nel frattempo vanno attivate le assicurazioni per quattro opere che saranno a corredo dell’allestimento autunno inverno 2024 / 2025. Sono stati assicurati e saranno parte della mostra «Ritorno all’ovile» (215 euro), «Vacca bianca all’abbeveratoio» (500 euro), «Ritratti della signora Bugatti» (250 euro), «Vaso di rose» e Giovane donna sorridente» (250 euro). L’attesa per l’arrivo del nuovo quadro sta salendo. «Il dipinto è in restauro – ha affermato Trebo – la settimana prossima ci sapranno dire una data definitiva del suo arrivo». Come dimostrato da questi semplici conti una mostra non è affare di poco conto e il complesso mondo organizzativo che vi si cela alle spalle è parte integrante dell’attività museale. L’obiettivo è che tale investimento generi ricadute positive per l’intero territorio.