il caso
venerdì 30 Dicembre, 2022
di Gianluca Ricci
Oltre un centinaio sono state le osservazioni prodotte dai consiglieri comunali nelle apposite commissioni per ammodernare il nuovo regolamento edilizio che il consiglio comunale arcense ha approvato l’altra sera. A creare la tensione maggiore è stata la proposta di modifica della consigliera Arianna Fiorio sulla superficie minima degli alloggi. L’emendamento correttivo presentato nel corso del dibattito è stato sepolto dall’astensione di tutti gli altri consiglieri, minoranze comprese, anche se si proponeva di offrire una soluzione alla questione della penuria di appartamenti: il nuovo regolamento ha innalzato tale superficie minima da 42 a 48 metri quadrati, una misura che Arianna Fiorio proponeva però di portare a 55. «Se c’era un’occasione – ha detto – per risolvere il problema, questa andava presa al volo: ridurre il numero degli alloggi piccoli sul territorio aiuta a rendere meno costosi gli appartamenti. Due alloggi da 42 metri quadrati renderanno sempre di più di uno da 84 e dunque gli imprenditori continueranno a prediligere questa tipologia costruttiva. Di conseguenza – ha aggiunto – appartamenti piccoli, che prevedono prezzi meno impegnativi, indurranno chi può a investire per poi recuperare il denaro speso attraverso affitti a turisti. Ricordo che a Cavalese la misura minima approvata è di 70 metri quadrati». Una perorazione che la maggioranza ha respinto al mittente. Un altro paio le tematiche più scottanti, come ha ammesso lo stesso assessore all’urbanistica Nicola Cattoi: «Il vecchio regolamento andava modificato per accogliere le novità normative proposte dalla Provincia. Tuttavia ci siamo presi la responsabilità politica di introdurre ulteriori modifiche che riguardano, per esempio, lo scomputo del contributo di costruzione, che abbiamo mantenuto al massimo possibile, ovvero al 20%; oppure l’eliminazione del vincolo di installazione dei pannelli solari sugli edifici con fronti pregiati, grazie ai grandi passi avanti fatti dalla tecnologia in questo campo; oppure, ancora, la necessità di uniformare dehors e plateatici per aumentare coerenza urbanistica e qualità. Noi abbiamo voluto procedere in questa direzione, anche se alcuni consiglieri in commissione hanno giustamente provato a proporre modifiche. Consiglieri che ringrazio per lo straordinario lavoro», un lavoro che, come ha sottolineato il consigliere Stefano Miori, «si è rivelato forse il più qualificante degli ultimi anni per quantità e qualità». Impossibile è stato, come sollecitato dal consigliere Stefano Bresciani, provare ad uniformare il regolamento con i comuni vicini: «Con Riva abbiamo tentato un approccio – ha detto l’assessore Cattoi – ma abbiamo capito che saremmo andati per le lunghe».
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