Il lutto
giovedì 2 Febbraio, 2023
di Leonardo Omezzolli
Un malore improvviso, la corsa in ospedale, il tentativo disperato di salvarlo. Il suo corpo si è arreso e per Michele Marchi non c’è stato più nulla da fare. Una perdita che ha valicato i confini bolzanini dove da qualche anno Marchi si era trasferito a vivere con la moglie in Alto Adige nei pressi di Silando, e che ha raggiunto la sua Arco, quella città all’ombra del castello che lo ha visto crescere. Un ragazzo gentile e pacato, che sapeva interpretare le persone solamente guardandole e che aveva per tutti una parola gentile. Per anni era stato farmacista alla Redi dimostrandosi sempre disponibile ad aiutare tutti con i propri consigli. Un’attenzione ai bisogni degli altri e ad interessarsi al bene pubblico che aveva ereditato dai genitori, dalla mamma Nella Mattei, ex consiglierà comunale nella lista civica dell’ex sindaco di Arco Paolo Mattei e Mariano Marchi. Ancora non sono chiare le cause della morte sopraggiunta con tanta crudele celerità. Marchi classe 1983 lascia la compagna e due gemellini, un maschio e una femmina molto piccoli. Nella sua nuova vita altoatesina stava imparando a fare il padre, un ruolo che gli amici di sempre assicurano fosse in grado di svolgere con quelle attenzioni e quelle premure che Michele aveva con tutti. Sulle cause della morte qualcosa si saprà nelle prossime ore perché la salma sarà sottoposta ad autopsia. Una prassi di routine quando giovani vite vengono spezzate senza avvisaglie e diagnosi di sorta.
La notizia ha raggiunto in fretta l’Alto Garda e la sua Arco passando di cellulare in cellulare e a tutti è sembrata irreale, impossibile. Tra gli amici di una vita a ricordarlo l’ex assessore comunale alla cultura di Arco e consigliere Max Floriani: «Michele era il sorriso fatto uomo. Non l’ho mai visto triste – ricorda Floriani – non l’ho mai visto evitare qualcuno o negare il saluto. E quando lo incontravi eri travolto dal suo sorriso, lo specchio chiaro di un’anima buona e generosa. Questa – ci ha tenuto a sottolineare l’ex consigliere che vive anche lui lontano da Arco, in Armenia – è un’altra perdita per la nostra città. Si aggiunge al vuoto, formatosi in questi ultimi anni dalla perdita di molte persone importanti della nostra comunità: quelle che nel silenzio dei riflettori, con la loro quotidiana presenza, hanno tessuto socialità rendendo un servizio impagabile a tutti noi. Michele era un filo rosso sul grande telaio di Arco, uno di quei fili che s’intrecciano nelle trame inferiori di un prezioso tappeto. Trame che hanno l’importanza di reggere alla base un intero complesso disegno della vita: la convivenza sociale. Ciao Michele Marchi …continua a sorridere, per sempre». Marchi è uno dei tanti che da Arco se ne sono andati per scelte di vita personali, per rincorrere il lavoro e per costruire una loro famiglia. Lontani dal castello, ma sempre vicini alla vita arcense e alle persone da loro amate. Un amore ricambiato dalla cittadinanza che, in queste tragedie ha sempre dimostrato vicinanza e cordoglio ai famigliari, agli amici, ai parenti. Il luogo dei funerali e la data saranno comunicati nei prossimi giorni, ma è molto probabile che saranno svolti nella chiesa Collegiata di Arco.
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