L'intervista
sabato 21 Dicembre, 2024
di Donatello Baldo
Non demordono i proprietari dell’area Sequenza nella loro intenzione di costruire le torri a sud della Sloi. E l’architetto Roberto Bortolotti è pronto a rivedere il progetto, perché quello presentato, al Comune non piace.
Nel suo parere preventivo, infatti, l’amministrazione di Franco Ianeselli ha proceduto con qualche stroncatura, ponendo una serie di paletti stringenti che di fatto chiedono un cambiamento di metrature, volumi e spazi. A partire dalla stessa altezza delle palazzine, ritenuta troppo elevata. «Entro la primavera 2025 — assicurava solo pochi giorni fa al T l’architetto Bortolotti — il progetto sarà pronto.
E ci confronteremo nuovamente con l’amministrazione. Si tratta di un progetto complesso che ha bisogno di tanti contributi compreso quello del Comune».
Assessora Monica Baggia, sono sue le deleghe all’Urbanistica. Ci può spiegare cosa succede? al Comune quel progetto non piaceva, ora si sta trattando per un altro progetto? E cosa rimane del primo? Cosa avete chiesto di modificare?
«Bortolotti, quando ha parlato al vostro giornale, dice che dopo il parere espresso dal Comune ci sono stati altri incontri con i proprietari, e aggiungo che abbiamo incontrato anche i proprietari dell’area confinante, gli Albertini. L’obiettivo è procedere con un piano attuativo unico, e per questo i progettisti hanno già fatto alcune proposte».
Hanno quindi accettato le vostre prescrizioni, proponendo alternative? Quindi si procede?
«Certo, perché da parte del Comune non è arrivato un no, ma sono state fatte delle osservazioni. Ora, la nuova proposta, che è ancora nella fase interlocutoria, che non è stata depositata, risponde già in parte a queste nostre osservazioni, cercando delle soluzioni, risolvendo alcune criticità. Insomma, a fronte dei dubbi, delle richieste di approfondimento, stanno facendo nuove proposte».
Quali?
«Nella nuova proposta vengono rivisti i volumi, nel rispetto di quanto già prevede il Piano urbanistico (Prg). È stata tolta la funzione commerciale, valutando delle alternative al supermercato».
Prima parlava del coinvolgimento dei proprietari della porzione di area confinante, gli Albertini.
«Se assieme riuscissero a proporre un unico piano attuativo sarebbe meglio, sarebbe addirittura più facile agire perché la procedura è semplificata rispetto a un piano guida. Si eliminerebbe un passaggio. Sarebbe anche più opportuno un intervento urbanistico complessivo di un’area più grande».
Quindi si va avanti.
«Si va avanti. Dopo le prescrizioni, dopo le osservazioni, i privati continuano a fare le loro proposte dentro un quadro più chiaro. Questo è anche un bel modo di lavorare, propositivo, dialogico. L’amministrazione evidenzia delle criticità, ma c’è anche la disponibilità a rivedere la posizione se arrivano altre proposte».