terra madre
venerdì 25 Ottobre, 2024
di Lorenzo Perin
Un fiore all’occhiello della gestione del patrimonio naturale e ambientale. Nel loro piccolo le Reti di riserve, istituite nel 2011 con legge provinciale, mettono in pratica ogni giorno delle politiche che mediano fra le esigenze di uno sviluppo sostenibile, sia dal punto di vista ambientale che sociale, e le esigenze di tutela e conservazione degli habitat, della flora e della fauna. Il tutto in un’ottica di gestione partecipativa e democratica. Ad oggi sono 10 le Reti di riserve in Trentino, in totale comprendono 111 comuni (su 161).
Le Reti in Trentino
In questi territori le comunità locali, con diversi attori coinvolti (enti pubblici, imprenditori, associazioni e privati cittadini), lavorano ogni giorno collettivamente per conservare il proprio territorio. In circa dieci anni di attività le Reti di riserve hanno mobilitato oltre 23 milioni di euro di finanziamento totale tra azioni di tutela attiva di habitat e specie, percorsi di valorizzazione della fruizione dell’ambiente naturale, iniziative di sensibilizzazione ambientale e sviluppo sostenibile.
Alcune delle Reti prendono il nome di Parco naturale o Parco fluviale: Parco naturale Monte Baldo, Rete di riserve Alpi ledrensi, Parco fluviale della Sarca, Parco fluviale Alto Noce, Rete di riserve Val di Cembra Avisio, Rete di riserve Bondone, Rete di riserve Fiemme Destra Avisio, Rete di riserve Val di Fassa, Rete di riserve Valle del Chiese e Rete di riserve fiume Brenta.
Superficie protetta
Le Reti di riserve accorpano le aree protette incluse all’interno delle cosiddette Zone speciali di conservazione (Zsc), nate per proteggere una singola specie o un habitat, e delle Zone di protezione speciale (Zps), dedicate invece all’avifauna. Queste Zone fanno parte di «Rete Natura 2000», un sistema di aree destinate alla conservazione di habitat o specie di interesse europeo.
Se le Reti di riserve coprono un totale di 38.007 ettari, il totale delle aree protette in Trentino è di 194.792 ettari (con le Reti di riserve che costituiscono quindi il 19,51%).
La classifica per comunità
Ogni Comunità di valle contiene al proprio interno aree protette di diversa dimensione e proporzione rispetto al territorio: al primo posto c’è la Comunità di Primiero, dove ben il 53,10% del territorio (21.745 ettari) è classificato come Zps o Zsc; al secondo posto la Val di Sole, con il 45,5% (27.821 ettari) di area protetta; mentre al terzo posto ci sono le Giudicarie, che in termini di valore assoluto sono il territorio con più area protetta in assoluto, con ben 52.920 ettari, il 45% della comunità. Anche la Paganella ha ben il 45% del suo territorio protetto, ma per una superficie molto più ridotta (4.409 ettari).
In prospettiva
In totale le aree protette in Trentino ricoprono il 28,40% della superficie, per un totale di 176.149 ettari. La gran parte di queste aree sono occupate da parchi (quasi 100mila ettari) gestiti dalla Provincia. In un prossimo futuro è facile immaginare che la realtà delle Reti di riserve continuino ad aumentare, alla luce della sensibile crescita dall’anno di fondazione.
crisi climatica
di Francesca Dalrì
Il docente Unicam della Sezione di Geologia della Scuola di Scienze e tecnologie, nonché meteorologo (soprattutto per passione) delle gare sciistiche a Cortina è stato ospite della rassegna «Alpitudini»