nuova apertura
martedì 25 Aprile, 2023
di Carlo Martinelli
La data ufficiale dell’apertura ancora non c’è. Tra maggio e giugno, dipenderà da come procederanno i lavori, tuttora in corso nel locale – per anni negozio di mobili, poi bar – dalla doppia entrata: una su via Esterle, al civico 31, l’altra in via Travai, a due passi da piazza Duomo. Ma una certezza c’è: a Trento è in arrivo una cosa che non si era mai vista: il primo Cat Cafè della regione. Ovvero un locale dove concedersi una pausa rilassante a base di caffè, buon cibo e tante, tantissime coccole. Quelle dei gatti che nel Cat Cafè di Trento (il nome sarà un altro, ha a che fare con i grattini dei nostri amici felini, ma c’è un dubbio su un possibile raddoppio di una consonante e quindi lasciamo aperta la porta alla sorpresa…) saranno di casa.
A giudicare dalla popolarità dei gatti sul web e dal numero dei felini presenti nelle nostre case e, soprattutto, dal loro potere magnetico, quello di animali liberi e indipendenti quanto capaci di regalare emozioni uniche agli umani, i clienti non mancheranno in via Travai / via Esterle (dove troverà spazio anche il plateatico esterno: ma i mici resteranno all’interno, prudentemente).
Al Cat Cafè di Trento incroceranno il sorriso dei due entusiasti e coraggiosi gestori – Rocco Vettori e Annalisa Nardelli: lui 33 anni, lei 30, nella vita marito e moglie, lui di Mori, lei di Martignano, ora vivono a Mattarello – e, subito dopo, le fusa e le coccole dei gatti che saranno (scommettiamo?) i veri «padroni» del locale. Quanti saranno i felini ospitati in un ambiente che per colori, arredamenti e spazio (Annalisa è diplomata all’Accademia delle Belle Arti) e proposta enogastronomica (Rocco, insieme alla moglie, per anni si è dedicato allo street food in Trentino e fuori provincia, sotto le insegne del «Cotta & Cruda») nasce all’insegna della qualità, della ricerca, di un progetto che ha solide radici culturali e persino filosofiche? Cinque o sei, certamente. E la loro ricerca è tutt’altro che improvvisata: insieme visionano filmati, visitano gattili, frequentano rassegne feline. Perché la pattuglia del locale sarà formata per metà da gatti strappati alla strada dai tanti volontari e per metà da felini più blasonati, diciamo così. Tutti saranno compagni di fusa e di coccole per gli avventori che sceglieranno un caffè, un aperitivo, un piatto nel locale. Certo, la fretta sarà bandita. Chi ha avuto la fortuna di visitare il Giappone, dove il gatto è re e le gatte sono regine, sa che proprio là sono nati i Neko Bar (dove neko è il gatto), assai diffusi e ancor più assai frequentati.
Al Neko Bar «made in Trento» Rocco e Annalisa pensano da anni: un progetto generato dal loro amore per i felini domestici (a casa ne hanno due, Kaya e Tupac), dalla passione per una offerta di cibo e bevande che guarda al chilometro zero, ai prodotti del territorio, all’ambizione di offrire alla città qualcosa di unico ed inaspettato. È visibile nei loro occhi l’entusiasmo per una scommessa che – udite, udite – vorrebbe essere solo l’antipasto di qualcosa di ancora più eclatante. «Ma per ora facciamo i conti, e non sono semplici, con questa impresa – dicono – cui lavoriamo a tempo pieno da mesi e mesi». Già, fanno tutto loro: imbianchini, falegnami, manager. Nulla è lasciato al caso: dalla campagna sui social alla stanza tutta per i gatti, dove verranno rifocillati, accuditi e puliti prima di «entrare» in sala a coccolare (e farsi coccolare) dai clienti del Cat Cafè. Rigida la cura dei dettagli, specie quelli legati all’igiene: a cominciare dalla separazione tra la zona dove si preparano cibi e bevande da quella dei tavolini dove gatti e clienti conviveranno, rilassati e coccolati.
Ci sarà tempo di tornare da loro e dai loro gatti, certo che l’inedito Caffè dei Gatti di Trento entra nella ristretta cerchia dei locali italiani e stranieri di «tendenza felina»: Gatto Bistrot a Portici, Crazy Cat Cafè a Milano, diCaneinGatto in Friuli, Romeow Cat Bistrot a Roma, Lady Dinah’s Cat Emporium a Londra, Le Cafe des Chats di Parigi, Catfe a Vancouver.