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sabato 7 Dicembre, 2024

Assemblea dei cittadini per il clima: «Così si riduce il disamore per la politica»

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A Palazzo Geremia, a Trento, l'atto conclusivo del percorso partecipativo

Ha registrato una grande affluenza l’evento di restituzione della simulazione dell’assemblea dei cittadini e delle cittadine sul clima, in cui, sotto il segno del gaberiano motto «Libertà è partecipazione», si sono raccontati i risultati dell’esperimento di «Citizen science». L’esperimento si è tenuto a Trento, al Muse, il 20, 27 e 29 giugno di quest’anno.
Ad aprire la serata – moderata dai giornalisti de il T Quotidiano Francesca Dalrì e Simone Casciano – il sindaco di Trento Franco Ianeselli e il direttore del Muse Massimo Bernardi. Il sindaco ha ringraziato Extinction Rebellion, il Muse e l’Università di Trento per il contributo al progetto, e ha rimarcato l’importanza di questi eventi nel sanare il gap fra tecnica e cittadinanza: «Molto spesso, nell’elaborazione delle politiche pubbliche, si arriva a un punto in cui si dice: “Okay, da qui in poi se ne devono occupare i tecnici”. Ebbene, penso che questo genere di eventi consentano di colmare quello iato che inevitabilmente si crea fra interessi del cittadino ed expertise degli scienziati, contribuendo a informare dei processi di democrazia nel pieno senso della parola». Sulla stessa lunghezza d’onda anche Bernardi: «Da un lato abbiamo messo insieme dati ed evidenze, dall’altro la cittadinanza, che è stata attivamente coinvolta nel ragionare su un cambiamento possibile».
A raccontare la propria esperienza all’interno della simulazione di assemblea sono intervenute Norma Dal Lago e Elisa Maurina, due delle 47 persone che hanno preso parte al progetto. La prima ha esordito parlando delle sue passate esperienze in ambito di democrazia partecipativa, svoltesi sempre sul territorio trentino, ponendo l’accento sull’intrinseco arricchimento che portano con sé questi momenti, specie per quel che riguarda la parte formativa: «La bellezza delle assemblee sta nella convivenza fra momenti di formazione e momenti di lavoro e discussione collettiva. Per quanto riguarda i tre temi che abbiamo affrontato ai tavoli, sull’energia mi sono limitata ad ascoltare. Per quel che riguarda invece verde pubblico e sostenibilità, ho sentito come cittadina di poter dare il mio contributo, almeno rispetto alla mia esperienza. Rispetto profondamente l’expertise dei tecnici, ai quali noi cittadini dobbiamo affidarci una volta che abbiamo capito i nostri bisogni e dobbiamo cercare di sposarli con le esigenze strutturali della città. Credo inoltre che questo genere di esperienze aiutino anche i giovani, che pure erano presenti alle giornate, ad attenuare quel disamore per la politica che sembra caratterizzare la loro generazione». Sul tema del confronto si è soffermata Elisa Maurina: «Ho trovato particolarmente bella la possibilità di confrontarsi con persone che non conosci, che magari non hanno niente in comune con te e che pertanto discutono solo nella prospettiva di trovare insieme un obiettivo comune, in un dialogo neutro, rispettoso e imparziale». Successivamente, ha condotto il suo intervento Louisa Barks, professoressa dell’università di Trento esperta di processi partecipativi e politiche ambientali: «Questo genere di assemblee serve ad accrescere il significato di democrazia, per non ridurlo a un mero processo di delega ai rappresentanti da replicasi ogni tot anni». La professoressa ha poi riportato alcuni dei feedback dei partecipanti: «La gran parte dei cittadini ha riportato che questo genere di esperienze andrebbero fatte più spesso, suggerendo che il Comune dovrebbe organizzare più assemblee partecipative su questo tema, e non solo. Allo stesso tempo, in molti hanno considerato il tempo dedicato a queste assemblee “appena sufficiente” per documentarsi, discutere e proporre, tanta era la mole di lavoro e informazione da elaborare».
A chiudere le file del discorso – prima dei saluti istituzionali dell’assessora comunale alle politiche ambientali Giulia Casonato – è stata Sabrina Montibello, tra i facilitatori dell’assemblea, che ne ha riassunto l’esperienza nella sua totalità: «L’esperienza si può raccontare attraverso i tre momenti chiave di queste tre giornate: una formazione ampia sul cambiamento climatico a livello internazionale, nazionale e locale; un approfondimento su temi specifici scelti dal Pesd. E infine, il momento dei gruppi di lavoro che ha permesso un confronto diretto tra cittadini, tecnici e facilitatori».
Tra i risultati emersi, particolare attenzione è stata dedicata alla mobilità sostenibile, con proposte che includono il miglioramento della connessione, della frequenza e dell’accessibilità del trasporto pubblico, l’incentivazione della mobilità condivisa e gratuita, creazione di un festival dedicato alla mobilità verde e la riqualificazione degli spazi destinati ai parcheggi.
«Questa simulazione ha evidenziato quanto sia raro, per i cittadini, avere l’opportunità di confrontarsi direttamente con chi elabora le politiche e lavora nell’ambito amministrativo. In questo modo, non solo si riduce il divario con la scienza, ma anche quello con la politica».