politica

lunedì 1 Luglio, 2024

Assestamento di bilancio da un miliardo, Manzana (Confindustria): «Basta con le polemiche, Fugatti ha fatto bene»

di

Il presidente degli industriali: «Si ammetta che le scelte della giunta hanno prodotto crescita. Ora i soldi vengano usati bene»
Fausto Manzana

Il presidente di Confindustria chiede a tutti di concentrarsi sulla realtà, chiede ai partiti onestà intellettuale e ai sindacati di fare meno sindacato e più politica. Ma soprattutto chiede di guardare ai dati: «E così si prenda atto che quanto fatto negli anni scorsi ha prodotto crescita. La cosa è evidente, si riconosca. E si riconosca che questi soldi in più che si possono mettere a bilancio sono soldi dei trentini, risorse generate sul territorio. Bisogna prenderne atto, perché stiamo parlando di un miliardo, che non è poca roba». I distinguo ci sono però su come va usato quel miliardo: «Possiamo disquisire su come usare quel denaro ma vanno fatte delle scelte». C’è chi dice che gli investimenti sono pochi dentro la proposta di assestamento licenziata dalla giunta: «Io vedo tanti soldi per l’ospedale, poi altri 120 milioni per il contratto, poi altri 150 milioni per le opere pubbliche. E c’è l’allargamento dell’esenzione Irpef, soldi alle famiglie, soldi che tornano nell’economia reale». E a chi dice che le risorse sono date ai soliti noti, intendendo il comparto del turismo? «Io francamente non vedo questo nell’assestamento — ammette Manzana — e a dire il vero mi sembra un’idiozia sostenere questa tesi. Da parte mia, da parte nostra, c’è invece un’apertura di credito nei confronti della parole dell’assessore Spinelli che ha affermato di voler promuovere politiche di selettività degli investimenti, che devono essere più produttivi e maggiormente sostenibili». Poi Manzana torna alla «critiche preconfezionate»: «Se possiamo disquisire su come usare tutti questi soldi è perché anzitutto questi soldi ci sono. E piaccia o no sono stati generati da politiche messe in atto da questa giunta. Bisogna essere onesti, perché tra il 2019 e il 2023 il Trentino è cresciuto del 20%». La Cgil non lo riconosce, dice anzi che manca una visione per il futuro, che si lavora anno per anno: «La Cgil può dirsi scontenta, ma credo che il sindacato dovrebbe fare anche politica e non solo sindacato. Poi se la sfida è quella di ragionare in prospettiva, noi ci siamo, ci siamo sempre stati». L’ultima stoccata è alla mancata firma della Cgil sul contratto del Pubblico impiego, decisione che ha rotto il fronte sindacale: «Forse è già partita la campagna elettorale. Ma troppo presto, perché ora è tempo che tutti lavorino per il bene del Trentino».