Salute

venerdì 6 Settembre, 2024

Assistenza domiciliare, Tonina: «Il welfare va ripensato alla luce dell’invecchiamento della popolazione»

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C'è unione tra amministratori, Comunità di valle e servizi socio-sanitari

Partire della persone e dai loro bisogni: è quello su cui deve puntare il welfare territoriale trentino. Se ne è discusso ieri mattina in un incontro con l’assessore provinciale alla salute e politiche sociali, Mario Tonina, e il rappresentante delle Comunità di Valle all’interno del Consiglio delle autonomie locali (Cal) Stefano Bisoffi. Il welfare deve essere ripensato alla luce dell’invecchiamento della popolazione e alla continua crescita di nuclei familiari composti da una sola persona. L’incontro aveva l’obiettivo di dare avvio ad un lavoro condiviso tra i diversi professionisti per migliorare il sistema dei servizi socio assistenziali che si occupano di politiche sociali, garantiscono con il lavoro degli assistenti sociali supporto ed accompagnamento per rispondere ai bisogni sociali e socio sanitari delle persone ed erogano servizi ai cittadini, anche in collaborazione con il Terzo settore. Ieri (giovedì 5 settembre ndr) erano presenti i presidenti delle Comunità di valle con gli assessori competenti, la sindaca di Rovereto Giulia Robol e l’assessore del Comune di Trento Alberto Pedrotti oltre ai responsabili dei servizi socio assistenziali territoriali. «Lavoriamo in squadra per definire un percorso che ci veda uniti, perché il nuovo modello di welfare al quale dobbiamo lavorare necessita della massima condivisione: guardiamo in particolare alla prevenzione e alla previdenza complementare integrativa, oltre che all’implementazione dei servizi domiciliari dedicati alle persone parzialmente autosufficienti o non autosufficienti, mettendoli nelle condizioni di evitarne l’isolamento, vivendo il più possibile in una situazione di benessere e nel loro contesto di vita. I centri diurni, per i quali già ci sono risorse disponibili, rappresentano un esempio di strumento che vogliamo sostenere, accanto ad altre risposte nuove da costruire insieme a favore della cittadinanza» ha spiegato l’assessore Tonina, che ha annunciato l’avvio di un gruppo di lavoro ristretto, in modo che possa operare in maniera rapida per condividere la linea da seguire tenendo conto dei nuovi bisogni dei cittadini. Fra i partecipanti all’incontro anche il dirigente generale Luca Comper, la dirigente del servizio politiche sociali Federica Sartori, la dirigente del servizio politiche sanitarie e non autosufficienza Monica Zambotti, il dirigente dell’Umse disabilità Roberto Pallanch e il direttore generale dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari, Antonio Ferro.
Tonina ha evidenziato come la presenza di dirigenti del sociale e del comparto sanitario sia un segnale importante, che rinforza il mandato di integrazione socio sanitaria, che si rivela sempre più forte nell’attuale scenario di welfare. «Questo incontro di ascolto reciproco rispetto alle politiche socio sanitarie è un momento politico significativo, a cui seguiranno ulteriori momenti di condivisione sul piano tecnico, per poter affrontare insieme all’Azienda sanitaria e ai territori le nuove sfide del welfare, condividendo programmi e azioni anche con le consulte sociali e sanitarie», le parole di Tonina.
Si è parlato anche delle risorse ai servizi socio assistenziali, dell’accesso ai servizi e al rapporto con il Terzo settore, l’Amministrazione di sostegno e delle nuove norme nazionali in tema di non autosufficienza, disabilità e tutela minorile. Tonina ha concluso con una riflessione sulle case della comunità. Spazi che vogliono essere «il luogo principe dove lavorare insieme ed offrire ai cittadini risposte unitarie e personalizzate ai loro bisogni». L’assessore intende avviare un tavolo di lavoro con la Provincia, l’Azienda sanitaria provinciale, i rappresentanti dei servizi sociali territoriali e la Consulta della salute.