L'incidente

giovedì 1 Febbraio, 2024

Attimi di paura al Teatro sociale. L’attore Paolo Pierobon ha un malore e sviene sul palco

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L'attore è il protagonista dello spettacolo «Degasperi: l'Europa brucia». È stato soccorso sul palco dai sanitari e ha ripreso conoscenza

Un momento di confusione, l’incertezza se andare avanti o no, poi la caduta. Non prevista dalla trama dello spettacolo, pur con risvolti drammatici: «De Gasperi: l’Europa brucia», di cui ieri sera era prevista la prima assoluta al Sociale.
Paura per l’attore Paolo Pierobon, 57 anni compiuti da poco, protagonista assoluto dello spettacolo scritto dalla trentina Angela Demattè. Pierobon è stato colpito da un malore a una ventina di minuti dall’inizio della pièce. Il tutto si è manifestato con qualche difficoltà nel parlare e il tentativo di proseguire lo spettacolo che, come vuole la regola, deve andare avanti. Ma poi l’attore di Castelfranco Veneto, apprezzatissimo sul palcoscenico dei teatri e conteso da autori e registi, ma noto anche al grande pubblico per la partecipazione a fiction televisive, ha perso i sensi. A quel punto è stato il regista Carmelo Rifici a dare la notizia agli spettatori in sala: «Paolo Pierobon ha avuto un malore, dobbiamo interrompere tutto». Il pubblico, a questo punto, è stato fatto uscire, è calato il sipario e sono intervenuti tre infermieri presenti in sala. Non senza qualche preoccupazione da parte di pubblico e colleghi. Assistito dai soccorritori, l’attore ha ripreso conoscenza e, dopo circa mezzora è stato caricato in ambulanza e portato all’ospedale del capoluogo per accertamenti. «Paolo Pierobon — ha fatto sapere in seguito il direttore del centro servizi culturale Santa Chiara — ha perso conoscenza per un breve periodo di tempo, ma era vigile al momento di andare in ospedale».
Pierobon, ieri sera, era sul palco con Giovanni Crippa, Emiliano Masala, Livia Rossi e Francesco Maruccia. Lo spettacolo, una coproduzione tra Teatro Stabile di Bolzano, Lac – Lugano Arte e Cultura e La Fabbrica dell’attore – Teatro Vascello di Roma, ha l’ambizione di raccontare la complessità di De Gasperi (gli autori hanno preferito la versione con il cognome «staccato») a settant’anni dalla morte dello statista trentino, ricordandone il lato antifascista e quello privato, attraverso dialoghi con la figlia Maria Romana ma anche con un avversario politico come Palmiro Togliatti. Non a caso, Trento è stata scelta come città per il debutto, rinviato a data da destinarsi.