il progetto
venerdì 19 Aprile, 2024
di Francesca Dalrì
Non basta Casa Sebastiano, divenuta negli anni struttura di riferimento in Trentino per i ragazzi con disturbi dello spettro autistico. Non basta la cena di gala, organizzata da quattordici anni, che domani porterà nuovamente al centro congressi Cocea a Taio settecento persone per una serata di buon cibo, musica e divertimento, ma anche di beneficenza e sensibilizzazione (verranno proiettati degli spezzoni del film “Vite parallele” del regista Hermann Zadra che racconta le storie vere di tre famiglie trentine). La Fondazione trentina per l’autismo è pronta a fare un ulteriore passo avanti verso un mondo sempre più a misura dei più fragili e delle loro famiglie. Parliamo di un progetto da quasi sette milioni di euro per realizzare a Coredo, accanto a Casa Sebastiano, una struttura per quello che gli addetti ai lavori definiscono il «dopo di noi», ovvero quel periodo di vita delle persone con disabilità successivo alla scomparsa dei loro genitori o di chi se ne prende cura ogni giorno. Un problema tutt’altro che circoscritto: «Abbiamo un gruppo Whatsapp composto da 150 famiglie che discutono proprio di questo tema perché non trovano soluzioni per i loro figli – ci spiega il presidente della Fondazione Giovanni Coletti –. In questo momento è difficile trovare una sistemazione anche all’interno dei centri diurni. Le associazioni ci sono e fanno un gran lavoro, ma mancano i fondi per dare risposte qualitativamente adeguate che diano sollievo a queste famiglie». Le risorse mancano, sostiene Coletti, perché in primis a mancare è una visione politica a lungo termine sull’autismo. Ecco perché il presidente della Fondazione ha deciso di citofonare direttamente ai piani alti. Con il pragmatismo che caratterizza chi da anni è abituato a gestire situazioni delicate e complesse, prima ha provveduto a far elaborare un progetto con tanto di localizzazione, prospetto economico e rendering, poi ha bussato alla porta del neo assessore provinciale alla Salute Mario Tonina. La cifra da racimolare è infatti considerevole: quasi sette milioni di euro per costruire a Coredo, accanto a Casa Sebastiano, una struttura in grado di ospitare fino a 20 persone con disturbi dello spettro autistico e iniziare a dare una prima risposta al tema del dopo di noi. «Ci siamo rivolti alla Provincia innanzitutto perché il terreno che abbiamo individuato è di loro proprietà e poi per i costi – prosegue Coletti –. Da parte nostra l’impegno c’è tutto: innanzitutto la vicinanza a Casa Sebastiano ci permetterebbe di abbassare i costi di gestione, ma siamo a disposizione anche per una compartecipazione economica al progetto». Uno strumento per iniziare a raccogliere risorse sarà proprio la tradizionale cena di gala in programma domani sera. Nonostante la quota di 120 euro a persona, i 700 posti disponibili sono sold out già da venti giorni. La cena è organizzata grazie alla solidarietà delle tante persone che credono in questo progetto. Ci sono innanzitutto 12 cuochi trentini che si sono messi a disposizione e che saranno aiutati da 60 ragazzi del Cpf di Ossana. A questi vanno aggiunti circa cento volontari della fondazione che, nell’anno di Trento capitale volontariato, indosseranno per l’occasione una maglietta ad hoc. Infine la ciliegina sulla torta: gli ospiti d’onore, che quest’anno saranno i cantanti Iva Zanicchi e Riccardo Fogli.
La storia
di Alberto Mosca
Alberti d’Enno, aristocratico della Val di Non, nei primi anni dell’Ottocento tramite matrimonio giunse a Collepasso, dove fu artigliere dei Borbone e innovatore agrario