stati uniti
mercoledì 3 Maggio, 2023
di Redazione
Da un momento all’altro potrebbero spegnersi serie e programmi tv ma anche la colossale produzione cinematografica di Hollywood. Da ieri migliaia di sceneggiatori e autori statunitensi sono in sciopero generale dopo che le trattative dell’ultimo minuto sui salari con i produttori e gli studi si sono interrotte. L’eclatante protesta del sindacato di settore, la Writers’ Guild of America (Wga), vedrà più di 9mila creativi, il 98% degli iscritti, incrociare le braccia a oltranza. Gli show a tarda notte dovrebbero essere chiusi per primi, mentre gli show e i film in arrivo potrebbero subire ritardi anche pesanti. La Wga ha già organizzato decine di sit in a New York e a Los Angeles. Si tratta del primo sciopero dal 2007, quando sceneggiatori e autori fermarono l’industria dello spettacolo per 100 giorni con un costo di circa 2 miliardi di dollari per il settore.
Questa volta, gli scrittori si stanno scontrando con l’Alliance of Motion Picture and Television Producers (Amptp) che rappresenta i principali produttori, tra cui Disney e Netflix, per chiedere una retribuzione più alta e una quota maggiore dei profitti dal boom dello streaming moderno. Lunedì sera, la Wga ha affermato che la decisione è stata presa «dopo che sei settimane di negoziati hanno prodotto una risposta del tutto insufficiente» alla «crisi esistenziale che gli scrittori stanno affrontando». Le questioni chiave nei colloqui sono state il modo in cui gli autori vengono pagati per gli show che spesso rimangono sulle piattaforme di streaming per anni, nonché l’impatto futuro dell’intelligenza artificiale sulla scrittura. La Wga ha criticato gli studi per aver creato una Gig economy che mira a trasformare la scrittura in una professione «interamente freelance». «Per il bene del nostro presente e del nostro futuro, non ci è stata data altra scelta», ha affermato il sindacato in un lungo documento. Le richieste vertono su un minimo di personale televisivo, compreso tra sei e 12 scrittori per show, nonché un numero minimo garantito di settimane di lavoro salariato per stagione. Nella sua replica, l’Amptp li ha definiti i due «punti critici principali». Da parte loro, i produttori in precedenza avevano affermato di dover tagliare i costi a causa delle «pressioni finanziarie», pur notando come i pagamenti complessivi agli scrittori abbiano raggiunto il massimo storico di 494 milioni di dollari nel 2021. Lunedì gli studi hanno sottolineato di essere «disposti ad aumentare» le paghe ma bocciano «le altre proposte ancora sul tavolo». L’Amptp ha anche rifiutato una richiesta che vietasse l’uso di bot di intelligenza artificiale dalla scrittura o riscrittura di materiale, offrendo invece di tenere «riunioni annuali per discutere i progressi della tecnologia».