Val di Fiemme
domenica 12 Maggio, 2024
di Ottilia Morandelli
«Una bruttissima esperienza, della quale preferisco non parlare. Ora è tutto nelle mani del giudice». È provata Marta Luchini, l’avvocata fiemmese vittima dell’aggressione con l’accetta a Castello. Un aggressione che, solo per puro caso non ha avuto gravi conseguenze.
Marta Luchini non solo svolge l’attività di avvocata, ma è anche la manager territoriale del Distretto famiglia della val di Fiemme, un incarico che (dopo una lunga esperienza al Piano giovani) ha ricevuto solo pochi mesi fa, raccogliendo il testimone da Michele Malfer: quest’ultimo ha dovuto lasciare dopo l’elezione in consiglio provinciale.
Marta Luchini è impegnata in prima linea sui temi della violenza contro le donne, proprio in questo periodo è si sta occupando dell’apertura di uno sportello di ascolto per gli uomini in difficoltà. Un servizio che vuole avere un ruolo di prevenzione in val di Fiemme. L’avvocata era presente in veste di legale quando è avvenuta l’aggressione – ha voluto precisare la stessa – nessun collegamento dunque con l’attività di contrasto della violenza sulle donne. «Questo episodio non farà venir meno il mio impegno», ha detto.