La radiografia

venerdì 26 Luglio, 2024

Aziende svizzere, tedesche e scandinave: i colossi delle vacanze in Trentino che fatturano 700 milioni di euro

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Sono aziende che gestiscono decine di migliaia di appartamenti in tutta Europa

Più di 500 appartamenti turistici trentini – 534 per la precisione – sono gestiti da Holidu, il colosso delle case vacanza fondato dieci anni fa a Monaco di Baviera dai fratelli Johannes e Michael Siebers, a cui oggi fanno capo oltre 40mila alloggi per turisti in tutta Europa. Holidu viaggia su oltre 100 milioni di euro di fatturato – 102,9 milioni nel 2023 – e conta più di 500 addetti. La società bavarese attira l’attenzione di fondi di investimento e di venture capital europei e nordamericani, che nel 2022 hanno sottoscritto 100 milioni per rafforzare le risorse finanziarie dell’azienda. Altri 187 alloggi turistici in provincia sono invece nella rete di Interhome Group, cioè la società svizzera Hotelplan che fa capo al colosso del commercio e dei servizi Migros (32 miliardi di franchi svizzeri di fatturato 2023). Interhome, che conta 700 addetti, ha chiuso il 2023 con un volume d’affari di 390 milioni di franchi svizzeri, oltre 400 milioni di euro, in crescita del 5% sull’anno precedente. Le case vacanza gestite in 20 Paesi sono circa 40mila. Poi ci sono i 140 appartamenti vacanze in capo a Happy Rentals, con cui torniamo in Svizzera, a Lugano, ma con un’iniziativa imprenditoriale partita in Italia, sul lago di Como, e poi ampliata sul lago Maggiore e sul Garda, fino ad arrivare al Garda trentino. Più limitata l’offerta di Novasol, gruppo danese Awaze, 140 milioni di fatturato in varie regioni europee, che in Trentino gestisce 16 case vacanza. Va detto però che questi sono gli alloggi della rete Airbnb. Ma questi big del turismo diffuso lavorano anche con altri network, proponendo agli host servizi di prenotazione e gestione degli appartamenti. Sono quindi almeno mille gli alloggi per turisti, più di un decimo del totale, in mano a pochi colossi internazionali del turismo extralberghiero, che gestiscono decine di migliaia di appartamenti in molti Paesi europei e tutti insieme hanno un giro d’affari che supera i 700 milioni di euro e viaggia verso gli 800 milioni.
Tra le società che gestiscono case vacanza e affitti brevi ve ne sono anche di trentine, ma qui i numeri diventano decisamente più piccoli. 1Dest di Riva del Garda ha in gestione 58 appartamenti Airbnb, più altri, sul lago di Garda. è nata nel 2018 come startup turistica. Il fatturato 2023 è arrivato a 1,8 milioni di euro, il doppio del 2019, cioè dell’ultimo anno prima del Covid.
Sono 55 invece gli appartamenti gestiti da Ospitar Plus, che è una società benefit con sede a Trento, numerosi progetti di recupero urbano con i Comuni e un’operatività che arriva anche in provincia di Bergamo, nelle Orobie. Il fatturato 2022 (ultimo disponibile), quando la società si chiamava Community Building Solutions, è pari a 710mila euro.
A Trento c’è Komodo Apartments che gestisce 27 appartamenti per vacanze nel capoluogo, in particolare nel quartiere Le Albere. La società, promossa da imprenditori locali, ha ottenuto nel 2023 un fatturato di 1 milione 651mila euro, in aumento sull’anno precedente, con un utile di 119mila euro.
Sono prime reti che offrono servizi sugli appartamenti per vacanze, ma come si vede ancora limitati rispetto ai colossi d’oltralpe: basti pensare che Holidu Hosts Italy di Bolzano, del gruppo bavarese Holidu, ha un fatturato 2023 di 4,7 milioni e conta più di 60 addetti. E la Hhd srl di Milano, ramo italiano di Interhome, registra al 31 ottobre 2023, data di chiusura del bilancio, ricavi per quasi 4,9 milioni con 49 dipendenti.
Dopo la brusca frenata negli anni del Covid, condivisa con tutto il settore turistico, i nuovi operatori dell’affitto breve hanno ripreso a macinare risultati sia in termini di fatturato che di utili, in un mercato europeo che si stima possa arrivare a 80 miliardi di giro d’affari. Tanto più quanto più questi operatori sono grandi e in grado di offrire servizi ad un’ampia platea di host.