la storia
martedì 24 Dicembre, 2024
di Tommaso di Giannantonio
«Oh oh oh». Babbo Natale ci accoglie così nella sua casetta di legno in piazza Dante, nel villaggio incantato dei mercatini di Trento. Se ne sta seduto sulla sua sedia tronale in compagnia di due elfe. Ha appena finito di leggere una letterina. È un viavai di bambini: entrano ed escono in continuazione. Lui, Babbo Natale, li accoglie con una risata sonora, ascolta e culla i loro desideri, quando serve li ammonisce, e poi si concede per una foto ricordo, sotto l’obiettivo di «Photopicsell»: non capita mica tutti i giorni di incontrare Babbo Natale. Nelle settimane scorse ha raccolto quante più letterine possibili, ora si prepara a consegnare i regali. Il Natale lo passerà con la sua famiglia. E quando le feste saranno finite tornerà al suo lavoro, sempre con i bambini: «Sono un tutor di fattoria didattica: ho una certa familiarità con i bimbi», racconta.
Quest’anno cosa hanno chiesto i bambini per Natale?
«Le bimbe vogliono quasi tutte la casa delle Barbie, mentre i bimbi vogliono la play station oppure la macchinina e il trenino con la pista. Ci sono pure bambini e bambine che chiedono uno strumento musicale».
È arrivata qualche richiesta particolare?
«Beh poco fa una signora mi ha chiesto 20 anni di meno: oh oh oh».
C’è una letterina che si ricorda in modo particolare?
«L’altro giorno sono venuti due bambini, un maschio e una femmina. Hanno espresso il desiderio che anche i poveri ricevano un regalo. Li ho guardati e ho fatto notare loro che, prima di pensare ai poveri, volevano il proprio regalo. E poi gli ho fatto una proposta: portiamo la casa delle Barbie e la play station ai poveri e voi rimanete senza regalo. Sono rimasti perplessi (ride)».
Cosa fa Babbo Natale durante l’anno?
«Sono un tutor di fattoria didattica. Faccio tanti lavori in campagna con le scolaresche».
E perché ha scelto di essere Babbo Natale?
«Sono abbastanza portato, ho sempre avuto familiarità con i bambini. Ho tre figli anch’io. Non mi pesa. I bimbi sono fantastici, sono favolosi. Quelli che non vanno bene sono le maestre e i genitori perché, anziché accettare i bambini come sono, vogliono imporre come devono essere. Questo non va bene: siamo tutti i differenti, ogni testa è un mondo a parte».
È sempre stato Babbo Natale?
«Sempre».
E come passerà il Natale?
«Farò il cenone con la mia famiglia. E poi andrò a consegnare i regali in giro per il mondo».