Italia
venerdì 23 Agosto, 2024
di Redazione
Si è presentato ieri dai carabinieri a Caserta autodenunciandosi per la morte di quattro anziani che accudiva, uccisi con la somministrazione di un mix letale di farmaci «per porre fine alle loro sofferenze». Mario Eutizia, 47enne di Napoli, è stato sottoposto a decreto di fermo per il reato di omicidio aggravato e, secondo quanto riportato dal quotidiano «Cronache di Napoli», portato nel carcere «Francesco Uccella! di Santa Maria Capua Vetere.
Il 47enne, accompagnato dagli avvocati Gennaro Romano e Antonio Daniele, ha riferito alla pm della Procura sammaritana Annalisa Imparato di aver voluto uccidere i quattro anziani mosso da «misericordia cristiana», per porre fine alle loro sofferenze in quanto gravemente malati. Eutizia ha fornito i dati anagrafici di due vittime: Luigi Di Marzio, 88enne morto a Casoria (Napoli) a dicembre 2023, e Gerardo Chintemi, 96enne morto a Vibonati (Salerno) nel marzo di quest’anno. Risultano invece non ancora identificati altri due anziani dei quali il 47enne ha confessato gli omicidi, che sarebbero avvenuti in provincia di Latina circa dieci anni fa. In entrambi i casi accertati, la morte degli anziani era stata ritenuta naturale e compatibile con lo stato di salute degli stessi, considerata l’età e le numerose patologie invalidanti, e non è stato così eseguito alcun esame che potesse far luce sulle cause della morte. Eutizia ha invece raccontato che i due anziani sono morti a causa della dose quadruplicata di Talofen e Trittico, potenti sedativi, somministrata al fine di porre fine alle loro sofferenze.
«Aiutatemi a non uccidere più», ha detto Eutizia agli investigatori, ai quali ha spiegato che, si fosse trovato nelle stesse condizioni, avrebbe potuto uccidere ancora. Il 47enne ha confessato di aver deciso di somministrare dosi massicce di farmaci, ripetutamente e in un ampio lasso temporale, in quanto spinto a suo dire da «una profonda compassione e pietà» per gli stessi. Si è trasformato così in 1angelo della morte!, una veste nella quale provava «profonda gratitudine e realizzazione», mosso da una presunta «misericordia cristiana», questo il ritratto del 47enne tracciato nel decreto di fermo emesso dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, di cui LaPresse ha preso visione. Dagli accertamenti eseguiti dai Carabinieri al momento della sua autodenuncia è emerso che il 47enne ha numerosi precedenti per reati contro il patrimonio, come truffa, furto e danneggiamento; inoltre è stato denunciato in stato di libertà per il furto dell’auto di uno degli anziani di cui ha confessato l’omicidio, furto avvenuto dopo la morte di quest’ultimo.