L'iniziativa

giovedì 16 Gennaio, 2025

Basket in carcere: riparte il progetto dell’Aquila

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Anche Toto Forray tra i volontari del progetto che prevede 4 mesi di allenamenti presso la palestra di Spini di Gardolo

Ieri l’Aquila Basket ha ripreso la propria attività presso la Casa Circondariale di Spini di Gardolo a Trento, dove da quattro anni è stata avviata con successo la positiva esperienza di fare un percorso di basket con i detenuti. Al primo allenamento erano presenti già in 15, che complessivamente si aggiungono agli oltre 40 detenuti che negli anni passati hanno preso parte alle sedute, traendo ovviamente beneficio dall’attività sportiva: fare sport in carcere può essere un momento positivo non solo per contribuire al mantenimento di uno stato soddisfacente della salute psico-fisica, ma anche per migliorare la convivenza all’interno dell’Istituto, contribuendo ad abbassare il livello di tensioni e di conflitti. «L’attività sportiva costituisce per gli istituti penitenziari uno degli elementi del trattamento, ossia uno dei mezzi per trattare il tempo della pena perché lo stesso sia utile al reinserimento sociale – commenta Annarita Nuzzaci, direttrice del carcere – Lo sport è benessere, è disciplina, è entusiasmo. Lo sport di squadra poi è anche condivisione, è rispetto dell’altro, è imparare a stare insieme. Per questo e soprattutto per questo che a nome dell’Amministrazione Penitenziaria che mi onoro di rappresentare, ringrazio Aquila Basket per averci donato il suo tempo, la sua energica, la sua voglia di migliorare il nostro mondo». Gli allenamenti dureranno sino a fine aprile e si svolgeranno nella palestra del carcere che in questi anni, grazie anche al supporto di Aquila Basket, è diventata più funzionale e accogliente: infatti, al termine della passata stagione è stato montato anche un secondo canestro e sulle pareti della palestra hanno trovato spazio le elaborazioni grafiche della classe prima del Liceo Quadriennale Idea del Liceo delle Arti di Trento e Rovereto. Il gioco della pallacanestro è uno sport che può trasmettere valori importanti per la vita delle persone, anche per chi nel proprio percorso può aver commesso qualche errore: anche su questo lavorerà il coach Marco Crespi, direttore dell’Academy bianconera, che ha guidato gli allenamenti in carcere nelle ultime due stagioni. L’attività di quest’anno potrà contare anche su un volontario di eccezione: infatti, compatibilmente con i propri impegni sportivi, si aggiungerà al gruppo come volontario il capitano bianconero Toto Forray, condividendo con il gruppo la propria passione per lo sport. «Abbiamo deciso di proseguire l’attività in carcere – spiega il direttore AquiLab Massimo Komatz – convinti che la continuità dia ancora maggiore efficacia all’esperienza. Abbiamo potuto apprezzare in tutti i percorsi sviluppati in questi anni sia una crescita tecnica che soprattutto una crescita nelle competenze relazionali che comunicative delle persone che collaborano con noi».