La storia
giovedì 30 Novembre, 2023
di Marina Leonardelli
«Sin da piccola durante le passeggiate in montagna tornavo a casa con le tasche piene di sassolini di ogni forma. Con il tempo, negli anni, ho imparato a farci dei mosaici. Ora quei sassolini sono diventati la mia vita». Bianca Bassi, 47 anni, racconta così la sua passione per i mosaici, divenuti oggi una vera e propria professione. Bassi vive nella frazione perginese di Madrano, dove ha sede il suo laboratorio. Dopo aver studiato all’Accademia delle belle arti di Verona si è specializzata a Ravenna nell’arte del mosaico.
Da vent’anni tiene corsi per insegnare e divulgare questa tecnica particolare, rimasta pressappoco intatta lungo i secoli. «Come lavoravano i romani così lavoriamo noi – ci spiega l’artista –. Abbiamo i loro stessi arnesi, l’unico cambiamento è stato nei leganti». I suoi corsi sono frequentatissimi, i partecipanti non provengono solo dai dintorni ma anche da più lontano: per esempio da Matterello e da Rovereto.
Bassi ha iniziato la sua carriera proponendo laboratori per bambini e ha proseguito con percorsi per adulti. In tutti i casi ha sempre scelto di accogliere non più di otto persone alla volta per poterle seguire con maggiore attenzione. Nei suoi corsi parte insegnando quella che lei definisce la «grammatica» dell’arte dei mosaici, per poi dare voce alle preferenze di ciascuno. «Ci si confronta con l’insegnante e con i compagni in un ambiente di lavoro dinamico», afferma uno dei partecipanti. Il lavoro di Bassi però non si limita all’insegnamento: crea anche opere su commissione per occasioni speciali.
Il mosaico storico è apprezzato dalla popolazione e attira gli utenti non solo per la sua bellezza, ma anche per il concetto che veicola: «Molte famiglie amano i mosaici perché le tessere ne possono rappresentare ciascun componente, entità autonoma che quando viene disposta in relazione con altre diventa qualcosa di più grande».
«In questo periodo si ha bisogno di manualità – prosegue ancora Bassi –: quando si inizia a lavorare coi mosaici ci si immerge in un flusso tranquillo e rilassato». Peraltro Bassi spiega come siano spesso le persone meno creative a ottenere risultati sorprendenti. «Una volta appresa la tecnica base ognuno la declina a modo proprio. Tanti si spaventano perché fanno fatica a dipingere o disegnare, ma io li incoraggio ugualmente. Tutti partono dallo stesso punto perché, a differenza di altre forme artistiche, non si pratica a scuola. Ci sono sempre incredibili sorprese di capacità inaspettate».
All’interno del laboratorio ci sono specchi con mosaici, sottobicchieri, cornici, sottopentola, ma anche un tavolo di noce sulle cui gambe si attorcigliano spire di serpenti brillanti. «Venite a provare anche voi – è l’invito dell’artista –: vale la pena sfidarsi in qualcosa di nuovo e affascinate».