Il caso
mercoledì 2 Agosto, 2023
di Enrico Callovini
«L’azienda sanitaria, nei giorni scorsi, ci ha comunicato che l’acqua non ha nulla a che vedere con quanto successo alla malga di Coredo (il riferimento è alla vicenda che ha visto coinvolta la bimba di due anni e mezzo, a cui è stato riscontrata la sindrome emolitico-uremica (Seu), malattia causata dal batterio Escherichia coli che l’ha ridotta in gravissime condizioni, ndr)». Con queste parole la sindaca di Predaia, Giuliana Cova, ha voluto provare a tranquillizzare i propri cittadini: «In questi giorni abbiamo ricevuto tante telefonate di persone preoccupate – ha spiegato -. È quindi giusto che anche loro siano informati». Lunedì sera, in Consiglio comunale, la stessa sindaca ha poi voluto rivolgere un messaggio importante: «Ho voluto esprimere, da parte mia e di tutta l’amministrazione, grande vicinanza alla famiglia della bambina che sta vivendo un momento tragico – ha detto -. Allo stesso tempo, noi e tutta la comunità vogliamo far sapere al gestore della malga che gli siamo vicini, perché anche lui sta passando sicuramente dei momenti terribili e speriamo che, presto, possa ripartire con la sua attività».
Tornando alle telefonate, queste sono arrivate soprattutto a seguito delle segnalazioni di casi di dissenteria nella frazione di Vervò. Una situazione che ha costretto la sindaca Cova a emettere un’ordinanza contingibile e urgente, che obbliga la popolazione servita dall’acquedotto di Vervò a usare l’acqua solo previa bollitura. «Adesso l’abbiamo estesa a tutto il territorio – spiega la sindaca -. In attesa di avere i dati degli altri acquedotti, però, abbiamo fatto solo un avviso, non un’ordinanza. Diciamo che è una misura precauzionale. Quando avremo i risultati procederemo: se sarà tutto ok rimuoveremo l’ordinanza, altrimenti la estenderemo a tutte le frazioni».
Nel frattempo, però, la situazione si è allargata anche al vicino Comune di Sfruz, che nella giornata di lunedì ha emesso la stessa ordinanza. «Abbiamo un contratto con Dolomiti Energia per quanto riguarda il controllo dell’acqua – spiega il sindaco di Sfruz, Andrea Biasi -. Ne facciamo costantemente e anche l’ultimo aveva dato esiti normali». Quanto successo a Vervò, tuttavia, ha spinto il primo cittadino a richiedere un’analisi straordinaria al proprio acquedotto. «All’inizio anche queste sembravano normali – aggiunge -. L’altro giorno, però, ci hanno dato delle anticipazioni e i risultati hanno evidenziato la non conformità dell’acqua a uso potabile. Per questo motivo ho emesso l’ordinanza contingibile e urgente che obbliga a utilizzare l’acqua solo previa bollitura».
La preoccupazione c’è anche tra gli abitanti del Comune di Sfruz, soprattutto tra chi ha figli piccoli. «È normale che ci sia – sottolinea Biasi -. Noi comunque siamo in constante contatto con Dolomiti Energia e stiamo facendo di tutto per far tornare alla normalità la situazione il prima possibile. Finché non avremo la massima sicurezza, però, rimarremo così».