redazionale
martedì 12 Novembre, 2024
di Redazione
Bitcoin, a quindici anni dalla sua nascita, è ancora poco compreso dal grande pubblico che lo percepisce come uno strumento poco trasparente e rischioso, legato alla speculazione o persino ad attività illecite. Questa percezione errata deriva dalla sua unicità: Bitcoin è un’innovazione rivoluzionaria che sfugge ai tradizionali schemi economici. Nato nel 2008, consente il trasferimento e la conservazione del valore senza intermediari, con caratteristiche di decentralizzazione, resistenza alla censura e impossibilità di falsificazione. La sua offerta limitata a 21 milioni di unità lo rende più raro dell’oro, ma Bitcoin non è solo una novità tecnologica. Il suo valore è passato da zero a oltre 60.000 euro consolidando il suo ruolo di riserva di valore. Chi lo conosce sa che rappresenta una rivoluzione che potrebbe trasformare radicalmente il nostro modo di vivere il denaro. Bitcoin offre una forma di valore indipendente da governi e banche centrali e rappresenta una visione dell’economia globale imperniata sulla libertà economica e sulla sovranità individuale, finalizzata allo sviluppo di un sistema più equo, etico ed inclusivo rispetto a quello attuale.
Bitcoin sta anche guadagnando terreno politico, normativo e istituzionale. Figure politiche di spicco come Trump e Harris lo stanno sostenendo in chiave elettorale, mentre regolamentazioni negli USA e in UE stanno creando maggiore chiarezza normativa. El Salvador e la Repubblica Centrafricana hanno già adottato Bitcoin come valuta ufficiale, mentre altre nazioni stanno valutando questa mossa per contrastare l’iperinflazione. Anche il settore finanziario tradizionale ha riconosciuto Bitcoin, con giganti come JP Morgan, Blackrock e Fidelity che hanno investito miliardi di dollari, anche supportati dal recente riconoscimento degli ETF. Aziende di primo piano come MicroStrategy, Tesla e PayPal hanno integrato Bitcoin nei propri sistemi, consolidandone il ruolo sia come riserva di valore che come mezzo di pagamento.
In paesi con valute instabili, come Turchia e Argentina, Bitcoin è diventato una risorsa sempre più utilizzata per difendersi dall’iperinflazione. È chiaro che Bitcoin non è più solo una curiosità tecnologica ma una realtà in rapida crescita che va attentamente osservata.
Questa tecnologia, infatti, offre una combinazione unica di innovazione e opportunità economica, ed il Trentino ha svolto un ruolo pionieristico in questo ambito. Nasce infatti nella nostra provincia nel 2013 la “Bitcoin Valley”: un’iniziativa spontanea della comunità, animata dalla curiosità e dalla voglia di esplorare nuove possibilità legate al denaro digitale. Nato dal basso, il progetto ha progressivamente coinvolto commercianti, cittadini e appassionati, evolvendo in un vero e proprio laboratorio comune in cui sperimentare e ridefinire il concetto di denaro e il suo utilizzo quotidiano. Con il tempo, l’iniziativa ha ottenuto visibilità anche oltre i confini regionali ed è divenuta un modello per il futuro dei pagamenti digitali. L’interesse crescente in quest’idea è documentato dall’espansione del numero di commercianti che accettano pagamenti tramite il sistema BitcoinPOS™ sviluppato da Comproeuro®, il primo punto fisico in Europa, aperto a Rovereto nel 2017, dove è possibile scoprire, acquistare e vendere Bitcoin. Oggi sono circa 60 gli esercenti che, in regione, accettano pagamenti in Bitcoin, con una densità per abitante che non ha eguali in Italia.
Accettare pagamenti in Bitcoin consente a commercianti e imprese di accedere ad una clientela globale in espansione, riducendo costi e tempi legati alle transazioni tradizionali, oltre a permettere un accumulo graduale di questo asset. L’integrazione di Bitcoin nei processi aziendali non solo aumenta la visibilità, ponendosi quindi come innovativo strumento di marketing per diversificarsi, ma favorisce anche la fidelizzazione dei clienti, attirando consumatori tecnologicamente consapevoli e, generalmente, con una maggiore capacità di spesa.
Grazie alla sua unicità e capacità di differenziare il territorio, è possibile sfruttare il crescente interesse della comunità di ‘bitcoiner’ per promuovere il turismo in Trentino, rendendolo una destinazione innovativa e originale. La città di Rovereto, già nota tra gli addetti ai lavori per il suo legame con Bitcoin, ha ottenuto una particolare visibilità nel 2018 grazie a trasmissioni televisive come “Le Iene”, a servizi su telegiornali nazionali e articoli su riviste internazionali. Questa pubblicità gratuita ha reso la Vallagarina una meta di riferimento per i ‘bitcoiners’ attratti dalla possibilità di utilizzare facilmente Bitcoin nelle spese quotidiane, spingendo addirittura alcuni a trasferirsi in zona. Da tener presente che, secondo l’Osservatorio del Politecnico di Milano, ente accreditato che monitora l’intero ecosistema delle crittovalute, nel 2024 oltre 3,6 milioni di italiani e 562 milioni di persone nel mondo, pari al 6,8% della popolazione, possiedono crittovalute, con un aumento del 20% rispetto all’anno precedente. Questi dati confermano che il fenomeno della digitalizzazione del denaro è in rapida e continua espansione e Bitcoin ne è protagonista, malgrado ci sia ancora qualcuno, come storicamente è sempre accaduto, che cerca invano di frenare il progresso di cui il denaro digitale è l’ultima frontiera. Ma se sapremo interpretare il cambiamento in atto con lungimiranza, potremo cogliere questa grande opportunità e trasformarla in beneficio economico per l’intero ecosistema imprenditoriale del Trentino.
Per saperne di più: Comproeuro®
l'inchiesta
di Davide Orsato
In corso l’interrogatorio di garanzia davanti al giudice per le indagini preliminari. La prima cittadina ha fatto sapere che parlerà chiedendo la revoca dei domiciliari