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domenica 20 Ottobre, 2024

Bleggio, gli animalisti annunciano battaglia legale: «Pronti a fare ricorso contro l’abbattimento dell’orso»

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Oipa, Leal e Lav: «Tutti i plantigradi sono a rischio in Trentino»

Non sono tardate ad arrivare le reazioni delle associazioni animaliste all’aggressione dell’orso nelle Giudicarie e, soprattutto, alla rimozione dell’animale preannunciata dalla Provincia. «Possiamo già anticipare che in caso di provvedimento di abbattimento faremo immediato ricorso al Tar», fa sapere la Leal (Lega antivivisezionista). Le fa eco l’Oipa, che si prepara a presentare un’istanza di accesso agli atti per conoscere nel dettaglio le circostanze dell’accaduto.
L’aggressione è avvenuta ieri pomeriggio a pochi metri dal centro abitato di Cavaione. La vittima è il nuovo custode forestale del comune di Bleggio Superiore, assunto pochi mesi fa e arrivato dal Piemonte con la sua famiglia. Non esattamente uno sprovveduto. Tant’è che – secondo le prime informazioni – ha applicato tutte le raccomandazioni suggerite dal protocollo dei grandi carnivori e si è buttato a terra, coprendosi il volto e dando la schiena all’animale. Facendo questo si è salvato la vita, ma è rimasto comunque ferito. Ieri l’uomo era andato a funghi. Dopo l’aggressione ha raggiunto a piedi il paese vicino, dove ha ricevuto aiuto. La Provincia ha già fatto sapere che si provvederà alla rimozione dell’animale, non appena identificato.
L’Oipa ha annuncia un immediato ricorso al Tribunale regionale di giustizia amministrativa nel caso in cui la Provincia emanasse un provvedimento che prevede l’uccisione dell’orso. «Tutti gli orsi sono a rischio in Trentino e troppi di loro sono stati abbattuti per volontà del presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, o in circostanze poco chiare», dichiara l’Oipa. «Abbiamo saputo dalle parole del ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin (al question time dello scorso 17 ottobre, ndr) che sono in corso all’Ispra “valutazioni tecniche sull’attuabilità di programmi di sterilizzazione degli esemplari, da considerare come metodologia alternativa all’abbattimento”. Ci sembra il segnale di come a livello centrale non si voglia sostenere la politica locale degli abbattimenti. Attuare una gestione dei grandi carnivori in Trentino che sia rispettosa della vita animale è sempre più urgente».
Sulla stessa lunghezza d’onda il commento del presidente della Leal Gian Marco Prampolini: «Vogliamo avere chiare le modalità e circostanze precise dell’incontro tra l’uomo e l’orso e delle modalità di ferimento. In attesa dell’identificazione del plantigrado, avviamo la procedura di accesso agli atti. Possiamo già anticipare che in caso di provvedimento di abbattimento faremo immediato ricorso al Tar. Questo incidente giunge in un contesto già teso e temiamo sul territorio l’aumento della ostilità nei confronti degli orsi e dei selvatici».
La Lav attacca direttamente la Provincia: «Quanto accaduto dimostra ancora una volta la totale inadeguatezza della Provincia: se un uomo dipendente della pubblica amministrazione, incaricato di lavorare sul territorio, riesce a realizzare tutti i comportamenti considerati pericolosi in un’area frequentata da orsi, è evidente che non ha ricevuto la necessaria formazione. Un altro fallimento, dunque, della giunta Fugatti sul fronte della prevenzione degli incidenti». Il responsabile Lav-Animali selvatici Massimo Vitturi aggiunge: «Grazie anche alle nostre continue sollecitazioni, finalmente quest’anno la Provincia ha avviato un programma di informazione indirizzato ai cittadini per favorire la convivenza con gli orsi quanto accaduto ieri dimostra però che i primi a non sapere come comportarsi sul territorio sono proprio i dipendenti pubblici che lavorano in coordinamento con la forestale, come già avvenuto nel 2020 quando gli stessi forestali si fecero inseguire da JJ4 dopo averla intenzionalmente disturbata mentre stava mangiando».