L'anniversario
venerdì 5 Aprile, 2024
di Annely Zeni
«Chi conosce la scienza sente che un pezzo di musica e un albero hanno qualcosa in comune»: la citazione cechoviana apre il sito di Abies Alba, quel collettivo artistico che, dal 1977 ad oggi, rappresenta un (per non dire il) punto di riferimento del folk-revival trentino (e non solo). Undici album principali, dal 1974 «In punto di mezzanotte» al 2017 «Pizzica la taranta», innumerevoli concerti, progetti con orchestre popolari e gruppi attivi attorno alle Dolomiti, partendo da Bolbeno, i componenti di Abies Alba hanno incrociato e raccolto l’interesse per la musica popolare, la sua ricerca e ricreazione, sortito dalle suggestioni dell’etnomusicologia italiana degli anni Sessanta, intrecciando il successo, soprattutto giovanile, della musica celtica e di qui avviando un percorso in continua crescita. Il sodalizio giudicariese festeggia il ventennale dalla prima pubblicazione germogliando di importanti primizie primaverili. Intanto il gruppo, con la nuova denominazione «Abies alba, musica e tradizioni» si è impegnato in una ristrutturazione organizzativa, trasformandosi in associazione di promozione sociale e aderendo alla rete dei circoli Arci del Trentino, attivandosi in un ricambio generazionale che continui la presenza sul territorio. Segno tangibile la nomina a presidente di Martina Franchini, figlia di Alessandro Franchini, storica presenza del gruppo. «Fin dall’infanzia – conferma la neoeletta – la musica è sempre stata una presenza costante della mia vita grazie a mio papà, figura chiave nella fondazione del gruppo e dell’omonima associazione culturale. Crescere in un ambiente così immerso nelle melodie e nelle tradizioni folkloristiche ha fatto nascere in me un profondo amore per questo universo artistico».
Crede che l’associazionismo sia uno strumento ancora d’attualità nel mondo della cultura?
«Tra i motivi che mi hanno spinta ad accettare la sfida del ruolo di presidente c’è la volontà di raccogliere il testimone di qualcosa in cui mio padre ha sempre creduto molto, la diffusione della musica e della cultura, intesa nella sua accezione più ampia e inclusiva. Un obiettivo questo che ad oggi sento di voler portare avanti con entusiasmo, sapendo di poter contare sul sostegno dei veterani dell’associazione e sul loro know-how in termini di panorama musicale folk. Il mio obiettivo è ampliare l’orizzonte delle nostre attività, raggiungendo e coinvolgendo le realtà territoriali periferiche, trasformandole in vivaci palcoscenici di movimenti culturali stimolanti e diversificati, lontani dalle logiche mainstream».
Come pensa di raggiungere questi obiettivi?
«Sono convinta che la cultura e la musica folk, con le loro radici profonde e le loro melodie intramontabili, possano e debbano essere un veicolo di unità e di scoperta. Desidero anche che l’associazione Abies Alba diventi un punto di riferimento e modello di ispirazione per i giovani, un luogo dove le tradizioni non solo sono preservate ma vivono e si evolvono grazie all’entusiasmo e alla partecipazione attiva delle nuove generazioni. Il mio sogno è quello di creare un ponte tra il passato e il futuro, facendo sì che la musica folk non rimanga confinata nei ricordi del passato, ma continui a vibrare risuonando nelle vite delle persone, arricchendo il panorama culturale con la sua autenticità e la sua capacità di unire».
La festa, comunque, comincia a brevissimo perché Abies Alba licenzia un calendario di incontri/concerti in collaborazione con il Centro musica Trento e il Teatro spazio 14 «World Vibes, identità sonore», che si inaugura domani «per riannodare i fili del rapporto con il pubblico vecchio e nuovo, incontrare persone con storie da raccontare, favorire le interrelazioni tra generazioni diverse, promuovere progetti, esperienze, ricerche attraverso l’ascolto di musica dal vivo in contesti di effettiva comunicazione». Un tour che spazia tra la Calabria di Ettore Castagna, antropologo e scrittore, ma soprattutto specialista di lira calabrese e dei molti altri strumenti della sua terra, le atmosfere celtiche del marchigiano Franco Morone (25 aprile), chitarrista fingerstyle tra i più apprezzati nello scenario internazionale, la Grecia di Takis Kunelis (12 maggio) e del blues sulle sponde di Atene (il rebetiko) per tornare infine nelle Giudicarie (per la precisione a Preore, poco lontano di lì, a Casa Mondrone) con gli Abies Alba (7 giugno) e il loro nuovo repertorio sempre legato alle tracce del folk trentino ma aggiornato a quanto prodotto nella geografia internazionale del revival e alla lezione del sempre più vasto e attivo mondo della danza popolare.
gli eventi
di Jessica Pellegrino
Al Teatro Sociale in scena «Cose che so essere vere (Things I Know to Be True)» di Andrew Bovell: il primo allestimento italiano di questo toccante, divertente e coraggioso dramma