l'incidente
domenica 19 Marzo, 2023
di Benedetta Centin
Forse un piede, o meglio uno sci, messo in fallo. Forse una perdita di equilibrio. Di certo c’è che uno dei suoi compagni di escursione lo ha visto precipitare, sparire da un momento all’altro dalla sua vista, mentre affrontavano un tratto esposto del monte Cornetto sul Bondone, lungo il versante ovest, verso Cavedine e la valle dei Laghi. Una caduta che è costata la vita a Gianluigi Brenna, 66 anni, originario del Milanese e residente con moglie e tre figli a Cologne, in provincia di Brescia: lo scialpinista, che ieri mattina si trovava con altri cinque appassionati di montagna a quota duemila metri, è finito in un canale, scivolando per oltre duecento metri. Urlando disperato il nome della guida alpina che era con loro. Un volo che gli è stato fatale: i traumi riportati non gli hanno infatti dato chance di sopravvivenza. Quando è stato raggiunto dall’equipe medica, che assieme al tecnico è stata calata sul posto con il verricello da parte dell’elisoccorso, non si è potuto fare più niente per lui. Se non constatarne il decesso.
La tragedia è quella che si è registrata ieri poco dopo le 13. La vittima aveva approfittato della bella giornata assolata per affrontare la traversata delle Tre Cime del monte Bondone. Con lui, stando a quanto ricostruito, c’erano altri quattro amici, e ad accompagnarli una guida alpina trentina di grande esperienza. Il maledetto incidente quando gli scialpinisti si trovavano circa a duemila metri di quota. Questione di attimi e Brenna è scivolato, precipitato di sotto, affrontando un tratto particolarmente esposto. Il compagno che era con lui ha subito lanciato l’allarme al numero unico per le emergenze 112 intorno alle 13. La centrale unica di Trentino Emergenza, con il coordinatore dell’area operativa Trentino centrale del Soccorso alpino e speleologico, ha chiesto l’intervento dell’elicottero e della stazione di competenza Trento – monte Bondone. Il velivolo è decollato da Matterello e una volta salito in quota, ha verricellato sul posto, nel punto indicato, il tecnico di elisoccorso con l’equipe medica ma non c’erano cure da prestare allo sfortunato bresciano. Dopo la constatazione del decesso da parte del medico e il nullaosta rilasciato dal pubblico ministero di turno, la salma è stata recuperata a bordo ed elitrasportata nel campo sportivo di Cavedine. Quindi da lì è stata trasferita al cimitero di Trento, a disposizione dei familiari. Ad intervenire anche i carabinieri. La drammatica notizia ha raggiunto presto i familiari del professionista, che si era laureato nel 1976 al Politecnico di Milano e che aveva coniugato la sua carriera con la passione per l’ambiente montano.