il caso

sabato 22 Marzo, 2025

Borgo, all’ ospedale di San Lorenzo stanze al buio per i lavori. La denuncia dei pazienti: «Dieci posti letto murati»

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La replica della direzione: «Chiederemo di sbrigliare la finestra coperta e conterremo i disagi»

Stanze con finestre come «murate» e continui rumori per via dei lavori che disturbano il riposo dei pazienti. Questa è la situazione segnalata da Nicoletta Brandalise, parente di una persona che è stata ricoverata per diversi giorni all’ospedale San Lorenzo di Borgo, dove sono in corso diversi lavori per la costruire una nuova ala e collegarla al resto dell’ospedale: interventi che, secondo quanto riportato dalla donna, stanno creando diversi disagi ai pazienti.
«Il personale, anche se cronicamente sotto organici è “super” verso i malati — racconta Brandalise —. Come è noto stanno ultimando la nuova ala del piccolo ospedale: per questo motivo hanno murato, letteralmente, stanze con dieci posti letto totali. Ci sono pazienti terminali , in questo lembo di corridoio. Pazienti che non possono vedere la luce del sole. O il cielo quando il sole non c’è».
A questo, sempre secondo quanto riportato da Brandalise, si aggiungono i rumori sempre dovuti ai lavori di ampliamento. «Il martello pneumatico non dà tregua — sottolinea —. La dirigenza ha mandato una mail senza dire quando questi lavori assordanti finiranno. Credo che il personale abbia espresso disappunto per questa situazione. Sta di fatto che in chirurgia hanno chiuso le stanze murate. Per medicina invece hanno imposto un secco no. Perché dieci posti in meno creano un disservizio! Paradossale: i malati che aspettano di morire senza nemmeno il conforto di rivolgere lo sguardo fuori non è un disservizio?».
D’altro canto, la direzione del San Lorenzo riconosce i disagi presenti in alcune stanze a ridosso della nuova ala, affermando però di essere al lavoro per limitarli il più possibile. «È vero che su alcune stanze ci sono delle grate — spiega la direttrice dell’ospedale, Silvia Atti — dal momento che stanno facendo dei lavori a ridosso di queste stanze per via della nuova ala. In totale i posti letto coinvolti sono undici, e su una di queste è stato messo un cartone: chiederò di farla sbrigliare da fuori o comunque di evitare di assegnare dei pazienti a quella stanza».
Inoltre, secondo la direzione, non è possibile chiudere tutte le stanze interessate dai lavori causerebbe un disservizio troppo grande. «Chiudere undici posti letto non è possibile — prosegue Atti —. Cercheremo comunque di non mettere pazienti con ricoveri lunghi nelle stanze coperte dalla grata, dove comunque l’accesso alla luce è garantito ed è possibile aprire le finestre. Finora non avevano ricevuto segnalazioni in merito: se pazienti o famigliari hanno delle esigenze possono venire a parlarci».
Riguardo al rumore, invece, erano state fatte delle segnalazioni, e per questo l’ospedale aveva iniziato a monitorare la situazione. «I rumori sono inevitabili — aggiunge la direttrice —. Abbiamo riscontrato che i rumori sono contenuti in alcune fasce orarie, e li stiamo tenendo sempre monitorati. Bisogna tenere conto che quello per la nuova ala del San Lorenzo è il più grande cantiere del Trentino, con investimenti di milioni di euro: i disagi sono inevitabili, se vogliamo il nuovo ospedale. Questo è un momento critico: la nuova ala è quasi finita e i lavori riguardano il collegamento tra la parte vecchia e quella nuova. Ci aspettano almeno altri sei mesi di lavori, ma l’attesa non durerà anni».