Storia
martedì 27 Agosto, 2024
di Redazione
La montagna restituisce altri due corpi appartenuti a soldati caduti che hanno combattuto nella Grande Guerra. Dopo la notizia del ritrovamento sulla Marmolada, la Provincia di Trento ha reso noto che nei giorni prima di Ferragosto, sotto la cima del Monte Civerone, a 1032 metri di altitudine, nel comune di Borgo Valsugana, sono stati recuperati con metodologia archeologica i resti scheletrici di due militari. Dalle ricostruzioni degli esperti, si tratterebbe di due soldati austro-ungarici caduti tra il 25 e il 26 maggio del 1916 durante la battaglia per la conquista della vetta nell’ambito dell’offensiva austriaca denominata Strafexpedition. L’indagine e il conseguente recupero prendono origine da una doppia segnalazione effettuata dal Museo Storico sulla Grande Guerra di Borgo Valsugana e da una guardia forestale della locale stazione, imbattutisi entrambi in ossa umane frammiste a oggetti di equipaggiamento militare. Dopo regolare segnalazione alla locale stazione dei carabinieri, ha preso avvio l’ormai consolidato iter collaborativo tra il competente Ufficio per la tutela della cultura e della memoria della difesa (noto anche come Onorcaduti) del Ministero della Difesa e l’Ufficio beni archeologici dell’UMSt Soprintendenza per i beni e le attività culturali provinciale che hanno coordinato le operazioni di recupero dei resti. Dopo le analisi bio-archeologiche e scientifiche che saranno condotte nelle prossime settimane, i caduti saranno tumulati secondo le disposizioni delle autorità militari competenti.
«Il ritrovamento di questi resti testimonia come, a più di un secolo dalla fine della Grande Guerra, le nostre montagne continuino a restituire le tracce di un conflitto che ha segnato profondamente la storia del nostro territorio. I recuperi, frutto di accurate indagini archeologiche, rappresentano un importante gesto di memoria storica e rispetto, volto a ridare dignità e identità a coloro che persero la vita in quelle terribili battaglie. Mi preme sottolineare quanto sia prezioso il lavoro svolto dall’Unità di missione strategica Soprintendenza per i beni e le attività culturali della nostra Provincia, che ringrazio per l’impegno profuso anche in questo ambito» commenta la vicepresidente e assessore alla cultura della Provincia autonoma di Trento Francesca Gerosa.