Arco, tentato omicidio di Vignole
domenica 9 Aprile, 2023
di Leonardo Omezzolli
L’hanno risvegliata dal coma Brigida Santonastasio, la sorella di Maria e cognata dell’uomo, Gaetano Piro, 43 anni, che l’ha malmenata fino a lasciarla in fin di vita prima di togliersi la vita nella mansarda di Vignole dove la coppia viveva da circa 4 anni. I medici dopo averle fatto una tac in mattinata hanno valutato la maturazione delle condizioni cliniche per toglierla dal coma e valutare le sue condizioni. Al suo fianco il cugino Tiziano Sessa, che, insieme all’equipe medica hanno provato a sollecitare Santonastasio per capire le sue reali condizioni. Allo stato attuale l’emisfero destro del cervello non sembra dare segnali confortanti. «I medici – racconta sconsolato Sessa – mi hanno detto che quella parte di cervello non risponde come dovrebbe e che questo non è positivo. Dobbiamo aspettare e vedere nelle prossime ore e nei prossimi giorni cosa succederà e come si evolverà il suo quadro clinico». Sessa le ha chiesto di muovere alcune parti del corpo e, almeno per la parte sinistra qualcosa funziona. «Muove le dita e la mano della parte sinistra del corpo e la cosa strana – spiega il cugino – è che cerca continuamente di portarsi la mano davanti alla faccia come se si stesse proteggendo, come se fosse rimasta a quel momento e si stesse proteggendo da chi l’ha aggredita». Troppo presto per dire che Brigida Santonastasio sia fuori pericolo, gli ematomi sono importanti e preoccupanti e le lesioni inferte al volto molto profonde. Ci vorranno giorni, analisi e forse interventi per far sì che la situazione migliori sufficientemente per considerare Brigida fuori pericolo. Nel frattempo si è presa la decisione di non riportarla in coma farmacologico. «I dottori hanno deciso di tenerla leggermente addormentata e di evitarle il coma farmacologico – chiarisce Sessa – quello che si vuol fare e provare più volte a stimolarla per valutare al meglio il suo stato di salute e verificare eventuali miglioramenti o peggioramenti». Ore di angoscia e di sofferenza che si trasferiscono sulla coscienza della sorella Maria Rosaria che proprio ieri ha avviato il suo percorso con lo psicologo. Pochi minuti di colloquio per affrontare quanto accaduto e per cercare di farle capire che non è sua la responsabilità. Un peso che lei stessa continua a dire di avere affermando di sentirsi colpevole di aver convinto la sorella ad accompagnarla nel nuovo appartamento in canonica a Vignole e di essere quindi lei la principale responsabile di quanto sarebbe accaduto. Parenti e amici la stanno contattando per darle sostegno e per cercare di farle capire che questa non è la verità che la responsabilità non può essere sua ma di chi ha compiuto quell’insano gesto. «Maria sta meglio, ma non bene – ammette Sessa – quello che le è successo la sta tormentando. È stato estremamente difficile interagire con Brigida e vederla in quelle condizioni e vedere che la sua mente è rimasta bloccata a quei drammatici momenti oltre che preoccupante sapere che parte del suo cervello non sembra rispondere agli stimoli. Siamo tutti molto preoccupati e viviamo queste ore con angoscia».
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