Il caso

martedì 8 Ottobre, 2024

Buco da 2,5 milioni al Santa Chiara, i lavoratori: «Ora si metta in sicurezza il Centro»

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Music Arena, i sindacati: «Rispetto e serietà per i lavoratori». Cgil e Uil: «Personale sotto organico, meno polemiche e più assunzioni»

Sul caso della Trentino Music Arena, e del buco da 2,6 milioni di euro che ha causato nei conti del Centro Santa Chiara, si fa sentire una nuova voce, quella dei lavoratori dell’ente culturale, per chiedere serietà e impegno pari a quello messo in campo dai dipendenti. Sono 60 in totale i professionisti che lavorano al Centro servizi culturali Santa Chiara e che per mesi hanno visto il «loro Centro» in mezzo alle notizie per la gestione dell’area San Vincenzo, di cui l’ente si è fatto carico su richiesta della Provincia. Ora hanno deciso di parlare attraverso una nota congiunta firmata dai loro rappresentanti sindacali: Uilcom – Uil e Slc – Cgil. «Ci sentiamo in dovere di entrare in questa bagarre politica per difendere l’operato dei lavoratori del Centro», scrivono in una nota congiunta Norma Marighetti (Cgil) e Alan Tancredi (Uil). Per i sindacalisti parte del problema è che «immancabilmente escono notizie sulla stampa che non sempre sono centrate sulle questioni reali ma tagliate ad uso e consumo dei referenti politici che usano la Trentino Music Arena come arena politica». Uno scontro politico in cui passa sotto traccia che «al Centro lavorano circa 60 tra lavoratori e lavoratrici che gestiscono la programmazione su tutto il territorio regionale». Un onere già di per sé importante a cui ora si sono aggiunte pure « la Trentino Music Arena e numerose altre attività e servizi con un notevole aumento di lavoro». Tutto questo a fronte di un organico che invece è «in una situazione di sottodimensionamento persistente». Secondo i sindacati infatti servirebbero almeno 6 o 7 assunzioni a fronte della quantità di lavoro di cui si fa carico l’ente. Invece ora i lavoratori «si sentono sviliti nel loro lavoro, in condizioni di difficoltà organizzative e chiedono a voce alta ai responsabili istituzionali serietà e di non essere usati per queste beghe politiche di basso livello». Uno scontro che nei lavoratori non fa altro che generare «malessere e stress lavorativo oltre a danneggiare l’immagine di un Centro Culturale virtuoso che in Italia e all’estero ha saputo distinguersi
in più occasioni». Per questo motivo i sindacati invitano «la politica di governo e di opposizione e chi ha la delega a questa stucchevole partita ad intervenire per riportare serenità ai lavoratori e lavoratrici oltre che a procedere alle assunzioni necessarie al Centro». Una conclusione che sembra una richiesta a mettere velocemente in sicurezza i conti del Centro. «E lo è – conferma Alan Tancredi della UilCom – I lavoratori sono preoccupati e non potrebbe essere altrimenti». L’altro elemento prioritario sono le assunzioni. «Al Centro servirebbero almeno 6 dipendenti in più – stima Tancredi – Bisogna capire che in questi anni il Centro si è fatto carico di lavori in più. Anche solo tutti gli affidamenti per la Trentino Music Arena vanno organizzati, senza contare la gestione di altri eventi. Insomma, crescono gli impegni, ma non la pianta organica. Serve un intervento».