Polemiche

domenica 2 Luglio, 2023

Bufera su Sgarbi, il ministro prende le distanze. Il presidente del Mart: “Censura”

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"Da sempre e categoricamente lontano da manifestazioni sessiste e dal turpiloquio". Il sottosegretario e presidente del Mart: "Concordo ma era uno spettacolo. Ho risposto da futurista". Il Pd: "Intervenga Meloni"

Monta la polemica in merito agli aneddoti sessisti, alternate a parolacce, pronunciati del sottosegretario alla Cultura del governo Meloni e presidente del Mart, Vittorio Sgarbi, durante la serata inaugurale dell’Estate al Maxxi, a Roma, lo scorso 21 giugno. Ad intervenire anche il ministro della Cultura ma indignazione e critiche stanno arrivando da più parti, con il Pd che ha chiesto proprio a Gennaro Sangiuliano di riferire in Aula sulle “gravi e volgari battutacce sessiste pronunciate da Sgarbi”.

Lui, il ministro, ha anche scritto una lettera al presidente del Maxxi, Alessandro Giuli, per chiedere spiegazioni sulla serata con ospite il presidente del Mart. “La libertà di manifestazione del pensiero deve essere sempre massima e garantita a tutti, ma trova il suo limite nel rispetto delle persone. Anche le forme dell’espressione non devono mai ledere la dignità altrui – le parole del ministro – Le istituzioni culturali, e so che Alessandro Giuli è d’accordo con me, devono essere aperte e plurali ma lontane da ogni forma di volgarità. Chi le rappresenta deve mantenere un rigore più alto di altri”.

E, ancora: “Sono da sempre e categoricamente lontano da manifestazioni sessiste e dal turpiloquio, che giudico sempre e in ogni contesto inammissibili e ancor più in un luogo di cultura e da parte di chi rappresenta le istituzioni. Il rispetto per le donne è una costante della mia vita. Per me essere conservatori significa avere una sostanza, uno stile e anche un’estetica di comportamento”, ha aggiunto Sangiuliano.

Era stata presentata come un faccia a faccia tra Morgan e Vittorio Sgarbi sui rispettivi gusti e passioni, un confronto aperto tra parole e note suonate al pianoforte in occasione della Festa della musica. E invece la serata inaugurale dell’Estate al MAXXI, il programma di incontri nella piazza del museo romano guidato dal presidente Alessandro Giuli, voluto dal ministro della Cultura, ha sconfinato il 21 giugno nella volgarità e nel turpiloquio.

La replica del presidente del Mart
“Condivido parola per parola la posizione del ministro Sangiuliano. Ma quello era uno spettacolo: lì il sottosegretario non c’era, c’era Vittorio Sgarbi che Giuli e Morgan hanno voluto come attore”. Interpellato dall’ANSA, il presidente del Mart Sgarbi, commenta così l’intervento del ministro della Cultura. “Nelle mie funzioni di sottosegretario, la mia dottrina e il mio ruolo sono contegnosi”, afferma Sgarbi. “Le parolacce non le dico mai, se non in un contesto in cui sono pertinenti. In quel caso sono stato chiamato dal presidente del MAXXI Giuli e da Morgan, che per me è come un figlio, come attore. Non ero lì a inaugurare una mostra, ma a fare un discorso in un luogo che è il centro della dissacrazione, perché l’arte contemporanea è dissacrazione. Rivendico perciò la mia libertà creativa in un luogo creativo e chiedo di garantirla anche a Sangiuliano in un luogo in cui la dissacrazione – ribadisce – è la regola”. “Chi mi censura – insiste – credo che voglia censurare la libertà creativa di Houellebecq, Moravia, Pasolini, Carmelo Bene”. Peraltro, ribadisce, “qui siamo davanti a un fatto singolare: se mi capita un incidente non chiamo i soccorsi dieci giorni dopo. Questo caso è stato calcolato a freddo da parte di qualche funzionario per attaccare Giuli attraverso Sgarbi”. Quanto al suo discorso, “ho risposto a una provocazione divertente di Morgan come risponde un futurista. E siccome Sangiuliano è un grande ammiratore del futurismo, sa bene cosa vuol dire. Penso all’Orinatoio di Duchamp, in un museo può capitare di tutto. E dunque ho risposto a una provocazione che riguardava la mia vita, il mio cancro e l’uso del mio strumento fallico, partendo da Houellebecq. Tutto era nella legittimazione del limite dello spettacolo”. E conclude: “Sangiuliano non faccia come Calenda, stia dalla parte di Marinetti”

La risposta di Giuli
“Mi sento di sottoscrivere completamente e convintamente le osservazioni di Sangiuliano: il turpiloquio e il sessismo non possono avere diritto di cittadinanza nel discorso pubblico e in particolare nei luoghi della cultura. Quindi a posteriori non c’è spazio per alcuna considerazione che ricalchi lo schema che abbiamo visto nell’inaugurazione dell’Estate al MAXXI”. Lo ha detto il presidente del museo Alessandro Giuli, al Tg1, in merito alle polemiche sollevate dall’intervento di Vittorio Sgarbi. Giuli ha anche chiesto “scusa alle dipendenti e ai dipendenti del MAXXI” che gli avevano scritto per testimoniare il loro disagio.

Le reazioni politiche
“Le affermazioni di Sgarbi al MAXXI sono inaccettabili e gravissime, segno di una regressione culturale preoccupante. Non bastano le parole del ministro Sangiuliano: non si può usare una grande istituzione culturale come platea per uno spettacolo indecoroso e offensivo delle lavoratrici e di tutte le donne”. Così in una nota Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati. “Chiediamo – aggiunge – provvedimenti convinti e anche la premier Meloni non può restare indifferente. Non è stata una goliardata, ma un episodio grave per linguaggio, tono e contenuto”. Le parole di Sangiuliano sull’ennesimo show volgare e sessista di cui si è reso protagonista il suo sottosegretario Sgarbi sono apprezzabili. A questo punto però un ministro della cultura che si rispetti dovrebbe trarre le conseguenze di quanto ha affermato. Se a suo dire in nome di di una interpretazione distorta della libertà di espressione, Sgarbi avrebbe leso la libertà delle persone, allora deve dimettersi da sottosegretario. Sangiuliano, che ha scritto una lettera a Giuli per chiedere spiegazioni, prenda carta e penna e ne scriva un’altra a Vittorio Sgarbi per chiederne le dimissioni. Dimostri di avere senso delle istituzioni e di non lasciare che le parole se le porti via il vento”. Così gli esponenti M5S in commissione cultura alla Camera e al Senato.
“Le affermazioni di Sgarbi al MAXXI sono inaccettabili e gravissime, segno di una regressione culturale preoccupante. Non bastano le parole del ministro Sangiuliano: non si può usare una grande istituzione culturale come platea per uno spettacolo indecoroso e offensivo delle lavoratrici e di tutte le donne”. Così in una nota Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati. “Chiediamo – aggiunge – provvedimenti convinti e anche la premier Meloni non può restare indifferente. Non è stata una goliardata, ma un episodio grave per linguaggio, tono e contenuto”.