Sport in città

venerdì 19 Luglio, 2024

Buone notizie per gli appassionati di tennis di Trento: riapre il campo di San Pio X

di

I lavori sono durati sette mesi: «Sentiamo l'effetto Sinner, in tanti si stanno interessando a questo sport»

Il circolo del tennis di San Pio X riaprirà a settembre. Dopo circa 7 mesi di lavori, ci siamo, mancano solo gli ultimi dettagli tecnici e burocratici, poi il quartiere avrà di nuovo il proprio palazzetto gestito dal circolo sportivo Umberto Grillo, presieduto da Roberto Bassani, insieme alla società dilettantistica le Arcade: «Siamo quasi all’ultimazione dei lavori – spiega il presidente di quest’ultima Alessandro Callegari – Dovremmo finire entro la fine di agosto. L’apertura poi è vincolata all’ottenimento degli ultimi permessi che mancano ma entro settembre contiamo di inaugurare la nostra struttura». Struttura che sarà polivalente: oltre che a tennis, si potrà giocare, infatti anche a calcetto. «Abbiamo tante richieste anche per le partite di calcio a 5 e la struttura può dare spazio anche a questo sport», chiosano dal circolo Inoltre, ci saranno anche nuovi spogliatoi e una clubhouse con servizio bar e ristorante. La superficie del campo sarà realizzata in play it, «un materiale sintetico ma molto morbido, simile a quello vecchio che era in terra battuta ed era un bellissimo campo, costruito a regola d’arte», dice Callegari. Il circolo era rimasto chiuso dal gennaio di quest’anno e aveva ricevuto dal Comune e dalla Provincia di Trento contributi oltre i 500mila euro: 390mila dalla Provincia e 121mila dal Comune.

L’obiettivo è il rilancio non solo dello sport ma della socialità del quartiere a 360 gradi: «Puntiamo al ringiovanimento – commenta il presidente delle Arcade – Ci saranno corsi di tennis dai bambini in su e vogliamo coinvolgere il più possibile famiglie e figli. Ci sono tante famiglie che sono venute ad abitare nel quartiere. San Pio X sta diventando una zona sempre più giovane e questo è un elemento da valorizzare. Cercheremo di dare al circolo un’impronta più moderna e vitale». Si tratta di un circolo storico per la città, che ha visto passare diverse generazioni di tennisti: «È stato fondato negli anni 80 – racconta Callegari – il 18 di agosto di quest’anno saranno passati 44 anni dalla prima partita di tennis disputata nel nostro campo, nel 2000 abbiamo festeggiato i vent’anni e sicuramente dopo l’inaugurazione festeggeremo ancora. I principali tennisti trentini negli anni 80 e 90 sono tutti passati da qui. In passato il circolo era una realtà molto frequentata. Tenevamo un torneo fit autunnale che ha sempre avuto un’ottima partecipazione. Venivano a giocare qui tennisti provenienti da Bolzano, da Riva e da tutto il Garda». Il racconto del presidente si sposta poi sull’evoluzione del gioco nel corso del tempo: «Dalla fine degli anni 90, il tennis è molto cambiato. Oggi è uno sport più muscolare e agonistico. Sono cambiate le superfici e la velocità di gioco. Io giocavo e gioco ancora soprattutto in doppio. Ricordo che i miei idoli erano Borg e McEnroe, poi mi piacque molto Pete Sampras. Allora il tennis era molto seguito e pratico, poi ci fu un buco fino ai primi dieci anni nel 2000 in cui i numeri calarono sensibilmente. Questo perché non c’erano tennisti italiani forti e c’è stata un po’ di disaffezione».

Un clima che è durato fino al ritorno nella parte alta delle classifiche: «Dall’arrivo di Fognini in avanti qualcosa ha cominciato a muoversi di nuovo in positivo, si è creata più curiosità tra la gente e anche tra i ragazzi. Il tutto poi è esploso con il fenomeno Sinner. Si vede la maggiore richiesta di informazioni, la frequentazione di altri circoli e anche la partecipazione del pubblico ai tornei. L’entusiasmo si percepisce e fa bene a tutto il movimento». Del resto è la prima volta che un italiano diventa numero uno al mondo nella classifica Atp. Un’altra novità positiva, invece, riguarda l’espansione del tennis femminile: «Si comincia a vedere qualcosa di interessante a livello di numeri. C’è qualche ragazza in più che viene a giocare anche da noi. Fino a qualche decennio fa erano rare. Ora siamo ad un terzo di ragazze e due terzi di ragazzi, come distribuzione».