L'incontro

venerdì 4 Agosto, 2023

Bypass, Comune e Provincia vanno avanti. Ma avvertono Rfi: «Maggiore trasparenza»

di

Su richiesta di Ianeselli i vertici di Rfi hanno incontrato Comune e Provincia assicurando massima collaborazione: «Capiamo la cittadinanza»

L’«incontro urgente» con Rfi lo aveva chiesto nei giorni scorsi il sindaco di Trento Ianeselli. E ieri pomeriggio nella sede di Palazzo Geremia si sono seduti attorno al tavolo non solo la commissaria straordinaria per la nuova ferrovia del Brennero Paola Firmi, assieme ai suoi ingegneri tra cui il capo progetto Damiano Beschin raggiunto nei giorni scorsi dall’avviso di garanzia per disastro ambientale; c’erano anche i vertici di Comune e Provincia, Ianeselli ma anche Fugatti assieme ai rispettivi assessori di merito Ezio Facchin e Mario Tonina, oltre ai dirigenti dei dipartimenti e dei servizi interessanti. «Un incontro positivo», affermano tutti i protagonisti. Ma dal comunicato diffuso dall’amministrazione comunale emerge come siano stati posti dei paletti, a iniziare dalla richiesta puntuale di «aumentare la comunicazione». Tra Rfi e gli enti pubblici ma anche con la cittadinanza: «Massima apertura, dialogo continuo e comunicazione puntuale accompagneranno la realizzazione della Circonvallazione di Trento, un’opera in cui Provincia e Comune credono fortemente».
Preoccupazioni della cittadinanza
«In merito al cantiere, Provincia autonoma e Comune di Trento ritengono che la questione della sicurezza dei cittadini e dei lavoratori sia centrale e prioritaria. Non a caso entrambi gli Enti hanno imposto numerose e circostanziate prescrizioni al progetto, e hanno chiesto inoltre a più riprese la caratterizzazione ambientale del suolo e del sottosuolo delle aree comprese tra le due aree Sin di Trento Nord». Detto questo, «l’interlocuzione con Rfi e Italferr in questi mesi è stata continua come costante è stata la vigilanza sul cantiere da parte di Appa». Il comunicato prosegue poi così: «Provincia e Comune comprendono le preoccupazioni dei cittadini, derivanti non solo dalla complessità del progetto, ma anche da alcune informazioni non corrette diffuse a più riprese nelle ultime settimane. Per questo hanno chiesto a Rfi la massima trasparenza riguardo ai lavori in corso che devono essere accompagnati da informazioni puntuali ed esaustive in modo da rispondere ai dubbi e alle domande legittime dei cittadini». La commissaria Firmi, si legge nel comunicato, «ha confermato il massimo impegno nella realizzazione dell’opera, mettendo sempre al primo posto la sicurezza dei cittadini e dei lavoratori». «Inoltre ha assicurato che nell’area del cantiere a Nord saranno svolte tutte le indagini previste dalla normativa secondo il principio della massima cautela».
L’infopoint
La commissaria ha dichiarato di «comprendere le difficoltà del territorio» e ha annunciato l’attivazione di alcune iniziative: «Da fine settembre sarà attivo un Infopoint presidiato da tecnici in grado di dare informazioni di dettaglio, che si affiancherà al canale dell’Osservatorio ambientale. Da fine agosto, finché non sarà aperto l’Infopoint, due tecnici di Italferr saranno a disposizione all’interno di TrentoLab con modalità e orari che saranno resi noti a breve». E anche il consorzio Tridentum avrà un referente media di cantiere che potrà essere un punto di riferimento per gli organi d’informazione. «Infine, anche per dare ai cittadini informazioni preventive, saranno utilizzati i pannelli sul cantiere (i cosiddetti “cantieri parlanti”, ndr) e le note informative distribuite in occasione di interventi significativi nell’abitato vicino alla zona dei lavori». E a proposito dei lavori, la commissaria Firmi ha inoltre assicurato che «nell’area del cantiere a Nord saranno svolte tutte le indagini previste dalla normativa secondo il principio della massima cautela».
Il progetto non si cambia
L’incontro di ieri è servito anche a «blindare» il progetto. Né l’inchiesta né i dubbi sulla bonifica dei Sin di Sloi e Carbochimica faranno cambiare il tracciato, come richiesto anche da Fratelli d’Italia: «Provincia e Comune hanno ribadito il pieno appoggio al progetto della Circonvallazione ferroviaria e sottolineato che la modifica al tracciato non è nel modo più assoluto tra le opzioni attualmente sul tavolo.
Entrambi gli enti sono concordi nel ritenere che cambiare oggi il disegno del bypass avrebbe molteplici conseguenze, tutte negative: significherebbe perdere l’occasione di affrontare il tema delle zone inquinate, perdere il finanziamento del Pnrr e aprire la porta a contenziosi infiniti». In definitiva: «Mettere mano al tracciato oggi comporterebbe la rinuncia definitiva alla Circonvallazione ferroviaria e dunque al trasferimento su rotaia delle merci che intasano l’autostrada del Brennero, prima e indispensabile premessa a una revisione della mobilità cittadina e provinciale ispirata ai principi della sostenibilità. Non ultimo — continua la nota — anche il progetto integrato, con il previsto potenziamento della Trento-Malè e l’interramento della ferrovia storica, dovrebbe essere accantonato insieme alla rigenerazione della zona centrale della città oggi occupata dall’areale ferroviario». Un punto ribadito a margine anche dal governatore Fugatti che replica a FdI: «Se cambiassimo il tracciato Trento perderebbe un’occasione perché l’opera non si farebbe più».
«Scelta fatta da tempo»
Dall’incontro, in modo univoco, esce anche la puntualizzazione che «la scelta dell’attuale tracciato è il frutto di un confronto pluridecennale durante il quale sono state vagliate più ipotesi progettuali». E si spiega come «scartate quelle più impattanti dal punto di vista ambientale, si è approdati nel 2018 alla sottoscrizione di un protocollo d’intesa tra Provincia, Comune di Trento e Rfi e quindi allo sviluppo di un piano di fattibilità tecnico-economica che ha avuto il via libera dal Consiglio superiore dei lavori pubblici e dal Ministero dell’Ambiente». Si procede quindi, «con la massima cautela», nonostante l’indagine e il sequestro di un pezzo di cantiere.
E a proposito delle vicende giudiziarie, in seguito alla convalida del sequestro da parte del gip, Rfi è obbligata a presentare un piano di campionamenti e bonifica che dovrà essere avvallato dall’Agenzia provinciale per l’ambiente. Ma al momento, da quanto trapela, non è ancora stato depositato nulla, per quanto sia nell’interesse della stessa Rfi procedere il prima possibile.