Grandi opere
sabato 25 Novembre, 2023
di Tommaso Di Giannantonio
«Mi auguro che vengano rispettati i tempi previsti dal Pnrr, perché la città non può sopportare un cantiere infinito». Il sindaco di Trento, Franco Ianeselli, lancia più che un auspicio per la circonvallazione ferroviaria di Trento. E rimarca un passaggio in merito all’uscita del progetto del bypass dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). «È evidente — dice — che si tratta di una decisione politica, non tecnica. Attendiamo al più presto una comunicazione ufficiale». Intanto la deputata trentina di Fratelli d’Italia Alessia Ambrosi, alla luce della «mancanza di certezze», propone di «ripensare il progetto, verso un’area territoriale più sicura ed adeguata sotto il profilo ambientale e della sicurezza del territorio e dell’intera popolazione trentina».
L’opera, ricordiamo, vale quasi 1,2 miliardi di euro, di cui 930 milioni arrivano, anzi arrivavano dal Pnrr. Il ministero delle Infrastrutture, presieduto dal leader leghista Matteo Salvini, ha deciso di cambiare la tipologia di finanziamento: da quello del Pnrr a quello statale nell’ambito dell’accordo di programma con Rete ferroviaria italiana (Rfi). Il bypass di Trento è stato in un certo senso sacrificato nella revisione del Pnrr a favore del progetto dell’Alta velocità Genova-Milano. Ieri tra l’altro la revisione, proposta lo scorso luglio dal governo, ha ricevuto il via libera ufficiale da parte della Commissione europea.
L’assessore comunale di Trento Ezio Facchin ha spiegato che, in base alle informazioni ricevute, l’inchiesta per disastro ambientale della Procura di Trento è stata ritenuta dal ministero «un fattore di rischio» per le tempistiche stringenti del Pnrr. «Vista l’importanza del tema, mi aspetto che arrivi al più presto una comunicazione ufficiale e che siano coinvolti i territori. Certo è — puntualizza il sindaco — che la scelta di togliere i finanziamenti Pnrr al bypass e di sostituirli con quelli statali non è di natura tecnica, ma di natura politica. Non credo sia utile giustificarla con alibi e pretesti che hanno inciso ben poco, visto che la decisione è stata influenzata in modo determinante dal peso politico delle diverse regioni». Insomma, al di là delle «analisi di rischio», la scelta del ministero è principalmente di «natura politica».
Il primo cittadino ribadisce poi, in un comunicato stampa, la «totale fiducia nella Procura»: «Vista la complessità della questione ambientale, per noi l’indagine della Procura di Trento sull’interferenza tra il progetto del bypass e l’inquinamento di Trento Nord è un’iniziativa che va a tutela della sicurezza, quella dei cittadini e dei lavoratori del cantiere».
In merito al bypass, nei giorni scorsi la deputata trentina Alessia Ambrosi ha ricevuto la risposta a un’interrogazione parlamentare presentata a inizio anno «sui rischi ambientali, della salute e della sicurezza del territorio, derivanti dal progetto di fattibilità che prevede la costruzione del nuovo tunnel, che coinvolge direttamente la città di Trento nell’area inquinata». In particolare, riguardo a un pacchetto di opere ferroviarie — Verona-Brennero, Liguria-Alpi, Brescia-Verona, Verona-Vicenza, Rho-Parabiago, Pavia-Milano Rogoredo — «lo scorso 27 luglio, il ministro per gli Affari europei e Pnrr Raffaele Fitto — scrive la deputata trentina di FdI riportando la risposta — ha rilevato criticità rilevanti che non consentono la conferma del finanziamento.
Per l’investimento 1.2 (circonvallazione Trento) vi è solo la proposta di alcune modifiche al Cid (Council Implementing Decision) e Oa (Operational Arrangements) al fine di garantire maggiore flessibilità al raggiungimento dei target di misura. Ciò significa che, ad oggi, non è garantita la conferma del finanziamento Pnrr e pertanto anche la tempistica degli appalti, poiché i procedimenti Pnrr scontano una procedura estremamente accelerata, che allo stato non sussiste per la circonvallazione di Trento. E il traguardo finale non riguarda solo la circonvallazione, ma tutti gli appalti delle opere del blocco. In definitiva — conclude — la situazione è assolutamente nebulosa». Da qui la richiesta di Ambrosi di «ripensare il progetto».