Bypass

giovedì 30 Gennaio, 2025

Bypass, lavori in stand by: trovati nel cantiere due proiettili d’artiglieria, sono già stati spostati

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Si tratta di due munizioni da 20 millimetri: proseguono gli scavi

Due «proiettoloni» calibro venti millimetri, con tutta probabilità munizioni di una mitragliatrice antiaerea o di un fucile anticarro. Ecco cosa sono spuntati nel primo pomeriggio di martedì dal cantiere nord del bypass, sull’area dell‘ex Scalo Filzi. Materiale bellico, «residuati» li avevano definiti gli operatori intervenuti (i nuclei specializzati in ordigni del Corpo permanente dei Vigili del fuoco di Trento e il Nucleo artificieri del II Reggimento Genio guastatori dell’Esercito italiano). Non bombe, ma comunque materiale esplosivo da trattare con la massima attenzione ma, soprattutto, un campanello d’allarme: nell’area di Trento Nord, a fianco dei binari ferroviari, ci potrebbe essere altro.

Cantiere fermo
Il ritrovamento bellico è stato al centro del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica che si è tenuto ieri al Commissariato del Governo. Ben 26 i presenti al tavolo, tra cui, naturalmente il commissario Giuseppe Petronzi e il sindaco di Trento Franco Ianeselli. Poi il dirigente della Provincia, responsabile della protezione civile, Stefano Fait, il questore Fabrizio Mancini, il maggiore Giuseppe Chisari in rappresentanza del secondo reggimento genio guastatori. Durante il vertice si è parlato dei diversi scenari per poi arrivare a un punto fermo: il cantiere sarà «congelato» per qualche giorno, in attesa di ulteriori verifiche: previsti anche nuovi scavi. Si teme, infatti, di trovare «qualcosa» di potenzialmente più grosso dei proietti rinvenuti, ma la presenza di quel «qualcosa» non è assolutamente certa. Lo dice chiaramente il prefetto Petronzi: «Attualmente non ci sono timori di un potenziale pericolo per la popolazione. Sul posto sono presenti dei lavoratori specializzati che hanno attivato un protocollo incentrato sulla prevenzione». Ed è proprio la ditta, incaricata dei lavori di bonifica bellica, la Bm Service, a sospettare che ci possa essere dell’altro. Si tratta di un’ipotesi che emerge dal contesto in cui si trova il cantiere del bypass: lungo la linea del Brennero, pesantemente bombardata durante la seconda guerra mondiale. Se ci sono proiettili per l’antiaerea è verosimile che ci sia altro.
«Nei prossimi giorni — è la conclusione del commissariato — verranno effettuate sul terreno analisi e verifiche accurate al fine di acquisire maggiori informazioni e determinare il tipo di materiale presente all’interno dell’area, in una cornice di massima sicurezza, garantendo la tutela dell’incolumità pubblica e la salvaguardia delle attività operative dell’area interessata».

Le tempistiche
Dunque il cantiere potrebbe riprendere entro l’inizio della prossima settimana anche se, Comune e Consorzio Tridentum preferiscono non dare date precise. «Siamo pronti a qualsiasi scenario — il commento del sindaco Ianeselli — se verrà trovato qualche ordigno e sarà necessario farlo brillare, come è già avvenuto in passato, prevedendo anche un cordone di sicurezza, si farà, ma non è questa l’ipotesi al momento». Dopo la notizia dei ritrovamenti, non erano mancate le polemiche, con il comitato contrario al bypass che avevano accusato Comune e Osservatorio ambientale di «aver mentito» sulle date, affermando che la «bonifica si sarebbe dovuta concludere a febbraio 2024». Accuse che vengono respinte al mittente: «L’attività di bonifica in quell’area — precisa Ianeselli — si sta svolgendo in questi giorni e non corrisponde al vero le voci che parlano di un ritrovamento casuale durante altre operazioni». Gli fa eco Stefano Robol, coordinatore dell’Osservatorio: «Mi dispiace che l’unico comitato che non si è preso il tempo di confrontarsi con noi sia proprio quello che ci accusa. Rinnovo la disponibilità a un incontro con me e i tecnici».
Altro ritrovamento sulla Marzola
La settimana scorsa un altro ordigno «di piccole dimensioni» è stato rinvenuto lungo la strada per Maranza, la via che porta al rifugio omonimo sulla Marzola. Il fatto è stato reso noto ieri. L’ordigno è stato spostato in una posizione sicura e fatto brillare sul posto: data la posizione, lontana dai luoghi abitati, non è stata necessaria nemmeno l’ordinanza comunale.