bypass ferroviario

martedì 18 Luglio, 2023

Bypass, lo sfogo del sindaco Ianeselli: «Da Rfi serve più comunicazione»

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Il primo cittadino risponde all’esposto dei comitati: «Il materiale è ancora in cantiere in attesa di caratterizzazione»

Ancora una volta è il comune a fare il punto sullo stato dei lavori del cantiere per il bypass ferroviario di Trento, ma l’augurio del sindaco Franco Ianeselli è che presto siano committente (Rfi) e esecutore degli stessi (Webuild e consorzio Tridentum) ad assumersi questo onere.
Scavi allo scalo
L’ultima questione è quella relativa ad uno scavo effettuato lungo l’areale dello scalo Filzi nei giorni scorsi e riguardo a cui i comitati contro l’opera hanno annunciato un esposto denunciando un rischio per la salute. Il primo cittadino, assieme all’assessore Ezio Facchin e all’ingegnere del comune di Trento Giuliano Franzoi, specifica che «l’unico materiale a essere stato portato fuori dal cantiere fino ad ora è quello relativo alle demolizioni degli edifici». Come spiegarsi allora quella ruspa che scava e scarica i detriti in un camion come ripreso e mostrato dai comitati? Secondo il comune si tratta di azioni legate alla bonifica bellica tutt’ora in corso nella zona. «Per poter fare la bonifica bellica è necessario asportare il terreno superficiale composto anche da materiale metallico – spiega Ezio Facchin – Quindi questo materiale è stato asportato e messo in disparte in attesa di caratterizzazione per capire come smaltirlo, permettendo intanto di sondare l’area per la bonifica bellica. Si tratta di uno scavo che non va più di un metro in profondità». Ci sono poi degli altri interventi in corso relativo allo spostamento dell’area ferroviario della Trento-Malè. «Si tratta però di azioni che vengono fatte a una quota più alta del piano campagna – specifica Facchin – Viene movimentato del terreno, ma nel terreno del binario ex Whirpool su una montagnola a lato delle aree Sin (sito di interesse nazionale), ad un’area che è più alta di circa un metro e mezzo rispetto al piano campagna. Si sta facendo semplicemente un cassonetto per realizzare il nuovo binario con tessuto non tessuto, materiale arido, pietrisco e poi i binari. Questo scavo rimanendo sopra il piano campagna non è possibile che vada al di sotto e parliamo della zona Trento-Malè». «Non è vero che dall’area del cantiere escano camion con materiale non caratterizzato», conclude Giuliano Franzoi.
Attenzione sul catrame
Un altro dei punti caldi di queste settimane è quello relativo agli sversamenti di catrame nel vicino cantiere provinciale di bonifica del Lavisotto e sulla possibilità quindi che il materiale sia arrivato fino alla zona dello scalo Filzi. «La caratterizzazione nell’area era stata fatta ai tempi di realizzazione del supermercato Lidl – specifica Facchin – Detto questo anche sull’area sono in corso dei sondaggi, al momento non ci sono evidenze. La questione principale è la quantità di catrame uscita dalla roggia primaria: come questa si sia distribuita è un fatto da chiarire. Ci sta lavorando la Provincia con Appa e anche noi ci siamo interessati per capire come coordinare questo lavoro. Siccome il progetto prevede anche una nuova realizzazione del Lavisotto, spostato di 8 metri verso est, bisognerà risanare quella parte lì prima di questo intervento. Stiamo lavorando affinché le varie competenze lavorino in sinergia».
L’onere di comunicare
Fissati questi punti poi Ianeselli ci tiene a specificare che questa non è la contro-conferenza stampa. «Noi volevamo solo dare risposta alla preoccupazioni, ma l’augurio è che ora siano il committente e gli esecutori dei lavori ad assumersi questo compito e comunicare in maniera puntuale con i cittadini, i comitati e i giornalisti». La sensazione è che il comune sia stanco di fare da ufficio stampa di un’opera che ha ramificazioni provinciali e come committente Rete ferroviaria italiana. «C’è bisogno di una comunicazione continua da parte di chi esegue i lavori, in modo che tutti siano informati puntualmente su quello che succede», conclude Ianeselli.
L’osservatorio va in cantiere
Sempre nella giornata di lunedì si è riunito anche l’Osservatorio per l’opera. «Dopo l’incontro e a fronte di un’attività di cantiere che diventa sempre più importante tra demolizioni, carotaggi e bonifica bellica – dice Stefano Robol coordinatore dell’Osservatorio – Abbiamo deciso che è il caso di fare una prima verifica di persona dello stato dell’arte. Per questo mercoledì 19 andremo in cantiere per guardare la situazione con i nostri occhi. Vogliamo verificare lo stato dei lavori in modo da sollecitare chi di dovere qualora ci fossero interventi da fare».