L'intervista

domenica 23 Luglio, 2023

Bypass, Rfi: «L’inchiesta su fatti antecedenti al cantiere. Ma siamo a disposizione della magistratura»

di

Il capo del progetto, ingegner Damiano Beschin: «Realizzazione a rischio? Non ci sono elementi. I confronti tra Rfi, Consorzio Tridentum, Comune e Provincia sono costanti»

Ora parla Rfi. Dopo l’avvio dell’inchiesta della Procura di Trento per disastro ambientale, dopo le accuse provenienti da Palazzo Geremia sul deficit di comunicazione rispetto all’impatto della circonvallazione nell’imbocco nord su via Brennero e le insinuazioni dei comitati no-tav sulla mancata trasparenza a proposito del progetto esecutivo ancora secretato, parla Damiano Beschin, che per Rfi è proprio il responsabile del progetto.
Ingegner Beschin, andiamo quindi con ordine. Negli scorsi giorni la decisione della Procura della Repubblica di aprire un fascicolo per disastro ambientale rispetto a quanto, in pregresso, potrebbe aver inquinato anche la zona esterna al Sin. Come si pone Rfi?
«Rfi resta a disposizione degli inquirenti, consapevole che le indagini si riferiscono proprio a un periodo antecedente all’apertura del cantiere».
Rfi aveva già indagato i terreni di sua proprietà all’ex Scalo Filzi alla ricerca di inquinanti?
«Rfi ha caratterizzato, ovvero condotto sondaggi in profondità, e analizzato i terreni durante la fase propedeutica all’esecuzione degli scavi. Le attività di caratterizzazione e analisi dei terreni sono tuttora in atto e proseguiranno per tutta la durata dei lavori».
E questa inchiesta rischia di rallentare i lavori?
«Al momento non ci sono elementi per ipotizzare questo scenario».
Nel caso fossero trovati inquinanti, la realizzazione sarebbe a rischio?
«Anche in questo caso, al momento non ci sono elementi per ipotizzare questo scenario».
Chi si dovrebbe accollare l’eventuale bonifica dei terreni ex Scalo Filzi dal punto di vista economico?
«Questo tema sarà eventualmente frutto di ulteriori valutazioni con gli enti preposti, considerando che i terreni scavati saranno comunque trattati come rifiuto in base alla specifica attribuzione del Codice Eer (Cer), l’Elenco europeo dei Rifiuti».
I lavori, rispetto alla tabella di marcia che prevedeva gli abbattimenti entro inizio luglio, sono già in ritardo. Perché?
«Ad oggi nelle attività di cantiere non si evidenziano ritardi che potrebbero avere un impatto critico».
Sono emerse, nei rapporti con il Comune di Trento, alcune criticità. Ne ha parlato esplicitamente il sindaco, mentre si è saputo di un confronto piuttosto aspro tra lei e l’assessore Facchin. Che succede?
«I confronti tra Rfi, Consorzio Tridentum, Comune e Provincia Autonoma sono costanti e volti a definire nel dettaglio l’approfondimento del progetto esecutivo, in base alle prescrizioni ricevute durante l’iter autorizzativo. Il confronto tra le parti proseguirà fino al completamento dello sviluppo del progetto esecutivo, previsto per il mese di agosto».
Ma l’amministrazione comunale sembra chiedere maggior trasparenza da parte di Rfi sulle criticità che investono soprattutto il cantiere all’imbocco nord, che si trova in una zona altamente urbanizzata. A proposito dell’incidenza sul traffico di via Brennero dei camion che trasporteranno materiale di risulta, a proposito delle polveri sollevate.
«Sui temi della cantierizzazione e dei flussi di traffico, sono in corso approfondimenti settimanali nell’ambito del tavolo tecnico tra tutti gli attori. L’obiettivo è arrivare a un’impostazione condivisa al momento della consegna del progetto esecutivo».
I comitati insistono perché sia pubblico il progetto esecutivo. Perché non è accessibile? Quando ne permetterete la visione?
«L’impostazione del progetto esecutivo è attualmente allo studio nell’ambito del tavolo tecnico. Una volta completato, si provvederà a condividere la versione finale con gli Enti per avviare la verifica di ottemperanza delle prescrizioni ricevute durante l’iter autorizzativo».