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martedì 4 Febbraio, 2025

Cacciatori Trentini, sfida a due per la presidenza. In corsa Matteo Rensi e Mario Mazzoldi

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Le elezioni per scegliere il presidente, che vede attualmente al vertice l’avvocato Stefano Ravelli, si svolgeranno il 2 marzo

Matteo Rensi e Mario Mazzoldi sono i due candidati presidente dell’Associazione Cacciatori Trentini: ieri era l’ultimo giorno utile per presentare le liste definitive. Le elezioni per scegliere il presidente, che vede attualmente al vertice l’avvocato Stefano Ravelli, si svolgeranno il 2 marzo. Questo il ritratto dei due candidati. Matteo Rensi, vicepresidente da due mandati con una parentesi da presidente facente funzione (per tre mesi: dalle dimissioni di Carlo Pezzato nel marzo del 2018 all’elezione nel giugno di quell’anno di Stefano Ravelli), 47 anni, terza generazione della dinastia fotografica aperta da Rodolfo Rensi a Trento. E Mario Mazzoldi, 58 anni, rettore da venticinque anni della riserva comunale di Nago-Torbole, ma prima era stato segretario per sette anni e ha alle spalle anche l’esperienza da vicepresidente del Parco Naturale del Baldo. Entrambi i candidati hanno una posizione attendista nei confronti dei grandi carnivori in Trentino. Matteo Rensi afferma: «Le norme attuali sono anacronistiche: i lupi non possono essere considerati a rischio di estinzione. Avviamo una gestione adeguata a tutelare chi vive e lavora in montagna». Sull’argomento si esprime anche Mario Mazzoldi : «Collaboriamo con la Provincia e avviamo uno studio sull’incidenza del lupo sul territorio».  

«Operazione ascolto» 

L’associazione cacciatori punta a un volto più aperto. O, per lo meno, questo è l’obiettivo principale dello sfidante, Matteo Rensi: «Centrale la comunicazione. Andrà riconosciuta la figura di un addetto stampa dell’associazione, è necessario veicolare al meglio i nostri messaggi». La vita venatoria è sottoposta a pregiudizi. «Siamo esposti a un forte rischio proveniente dal diffondersi di una cultura animalista che non riesce a comprendere l’importanza della caccia — spiega Rensi— Avvieremo progetti e azioni specifiche che rilanciano la nostra cultura». La caccia è uno strumento di conservazione e gestione della biodiversità. «Affronteremo il rinnovo delle deleghe gestionali — continua —Coinvolgeremo le consulte distrettuali per raccogliere criticità, riflessioni e creare confronto dal basso, valorizzando ogni contributo del mondo venatorio». In Trentino ci sono un totale di 20 distretti e 209 riserve di caccia; l’associazione conta oltre sei mila soci e quarantadue dipendenti, «un assetto organizzativo complesso, basato per gran parte sul volontariato — dice Rensi— Avvieremo un’operazione di ascolto. Lo sparo è l’ultimo atto che un cacciatore compie, in primis è conoscitore del proprio territorio a cui è legato». 

«Si cacci meglio e di più» 

Dare più voce ai rettori e accorciare le distanze tra e le riserve e la sede centrale in modo da valorizzare le domande del territorio. È quello che immagina il candidato Mario Mazzoldi: «Non vogliamo creare spaccature ma valorizzare il potenziale che esiste. La proposta di più liste apre un dialogo e un confronto nell’associazione— dichiara— la gestione centrale è stata poco attenta, scarsa l’innovazione e capacità di relazione, a partire dai rettori, eletti dai soci per governare le riserve di caccia comunale». Il programma di Mazzoldi è articolato. «Lavoriamo affinché in Trentino si cacci meglio e si cacci di più, migliorando la gestione faunistica e rilanciando la nostra associazione. I cacciatori sono poi uno strumento di monitoraggio e un presidio sul territorio utile a tutti», conclude Mazzoldi.