L'incidente

giovedì 1 Febbraio, 2024

Cade in un canalone del Baldo. La vittima è Giorgio Piccoli, 68 anni, di Avio

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Il dramma sulle creste: intervenuto l'elicottero del Suem, ma lui era già morto. Nello stesso punto nel dicembre del 2017, scivolò e morì il trentunenne arilicense, Enrico Venturi

Un’altra tragedia si è consumata sul Monte Baldo, un’altra persona ha perso la vita durante un’escursione immerso nella natura. Si tratta del sessantottenne di Avio Giorgio Piccoli, che ha perso la vita nel vallone Osanna, nella tarda mattinata di ieri. Nella stessa zona dove, qualche anno fa, nella notte tra il 24 e il 25 dicembre del 2017, è scivolato e deceduto il trentunenne arilicense, Enrico Venturi. Ieri pomeriggio, a chiamare i soccorritori sono state due persone che, come hanno raccontato successivamente, si trovavano in zona perché stavano risalendo il vallone. A un certo punto, i due hanno visto un uomo ruzzolare per circa trecento metri, uno degli escursionisti si è poi avvicinato al corpo di Giorgio che sembrava già privo di vita. In pochi minuti si è attivata la macchina delle emergenze veronese. Sul posto sono arrivati gli operatori del Soccorso alpino di Verona, il personale sanitario e il Suem con l’elicottero. Il punto in cui è stato richiesto l’intervento è stato individuato grazie alle coordinate ricevute da chi ha chiamato i soccorritori, l’elicottero ha così sbarcato in hovering nelle vicinanze il tecnico di elisoccorso e l’equipe medica d’emergenza. I soccorritori, però, una volta arrivati, hanno solamente potuto constatare il decesso di Giorgio. Successivamente, la salma è stata recuperata con il verricello a una quota di circa 1840 metri, vicina ai cavi della teleferica del Rifugio Telegrafo, per poi essere trasportata a Caprino Veronese, dove ad attendere c’erano i carabinieri del Comando Compagnia locale e dove è stato fatto arrivare il carro funebre. Come spiegato dai soccorritori, non è noto se Giorgio sia scivolato sulla neve tra le rocce dal sentiero delle Creste o se si trovasse nel canale quando è rimasto coinvolto nel tragico incidente. Quello che è certo è che era attrezzato, calzava i ramponi.
La comunità aviense, sconvolta dalla terribile notizia che ieri pomeriggio è arrivata in paese e si è rapidamente diffusa, perde un compaesano molto apprezzato. Giorgio lavorava in Comune ad Avio come capocantiere, in questi giorni era in ferie e ieri aveva scelto la montagna che si divide sui territori veronese e trentino, per trascorrere del tempo immerso nella natura a fare ciò che più lo appassionava. Non era certo la prima volta che Giorgio Piccoli andava in escursione da solo: conosceva i posti e si muoveva sempre attrezzato: d’altra parte anche il mestiere che faceva lo aveva abituato a mettere la sicurezza sempre al primo posto. Amava i sentieri di montagna, che percorreva a piedi o in bicicletta, in mezzo a panorami splendidi che condivideva con gli amici attraverso tante fotografie. Nelle quali molto spesso faceva capolino la sua cagnetta Elodie, con sfondi sempre affascinanti di boschi e montagne. E anche ieri, poco prima della fatale caduta, si era scattato un selfie sulla cima Telegrafo, dalla quale stava scendendo. Cosa ieri abbia causato la tragedia forse non si saprà mai: la presenza di testimoni aiuterà a ricostruire forse l’esito finale, ma non di più, cioè quel terribile ruzzolone che gli è stato fatale.