L'incidente
martedì 30 Gennaio, 2024
di Benedetta Centin
Roberto Conci, elettricista di 46 anni originario di Trento e residente a Fraveggio, Vallelaghi, non è più tornato dall’ultima trasferta di lavoro a Gorizia: rimasto vittima di un infortunio, si trova ricoverato da 12 giorni nel reparto di rianimazione, all’ospedale triestino di Cattinara. E ieri, visto il gravissimo quadro clinico, i medici stavano valutando se staccare i macchinari che tengono in vita l’artigiano e padre di famiglia e avviare quindi l’iter per l’espianto degli organi. Al suo capezzale la moglie Tiziana Moser, da cui ha avuto due figli, di 13 e 7 anni, e il fratello Marco Conci, che è anche suo socio di lavoro. Entrambi avevano raggiunto Gorizia e poi Trieste appena saputo dell’incidente, avvenuto il 17 gennaio. In tanti sperano ancora che l’imprenditore possa farcela ma dopo che ieri si è diffusa la tragica notizia sono stati in tanti a pubblicare messaggi sui social, increduli, addolorati. «Non si può morire sul lavoro, ciao amico mio, ti ricorderò sempre per le tue battute, la passione per la bici e le risate» uno dei post.
La caduta dalla scala
L’infortunio è avvenuto il 17 gennaio, nel poligono di tiro dei carabinieri di Gorizia. L’allarme attorno alle 12. A quanto ricostruito l’elettricista stava effettuava lavori di manutenzione all’interno dell’edificio in via De Brignoli quando è caduto da una scala. Pare stesse operando sui carrelli delle sagome di tiro quando è precipitato di sotto, volando per alcuni metri, pare quattro, battendo la testa e perdendo conoscenza. Il personale medico e infermieristico inviato dalla sala operativa nella caserma Cascino, nella quale ha sede il XIII Reggimento dei carabinieri, ha riscontrato un grave trauma cranico facciale al 46enne, titolare e socio della Cdm Sistemi srl di Trento, operante nel settore della videocitofonia, domotica e impianti speciali. Caricato in ambulanza, il 46enne era stato portato subito al vicino ospedale, ma la situazione si è poi aggravata ed è stato necessario il trasporto in elisoccorso a Trieste, all’ospedale di Cattinara. Conci è stato intubato e stabilizzato e accolto nel reparto di rianimazione, in prognosi riservata. I medici hanno tentato il possibile in questi 12 giorni per poter salvare l’artigiano ma pare sia rimasto ben poco da fare per lui, tanto che starebbero valutando di staccare i macchinari di sostegno vitale, per la disperazione dei familiari e di tutti coloro che gli vogliono bene. Una tragedia, questa, per la quale la polizia e gli ispettori dell’Azienda sanitaria intervenuti hanno escluso la responsabilità di terzi. Sull’infortunio erano infatti state avviate indagini.
«Persona sempre disponibile»
Addolorato il collega e socio Andrea: «Roberto è una persona solare, di compagnia, sempre disponibile. E un grande lavoratore, sempre attivo, il primo – racconta – Quando è successo l’incidente era solo, non c’ero né io né il fratello Marco. Capitava che andasse mensilmente a Gorizia per lavoro, andava e tornava in giornata». Luca Sommadossi, presidente della Comunità della Valle dei Laghi, è suo vicino di casa e non riesce a trattenere le lacrime: «Roberto è una persona eccezionale, con cui è un piacere parlare e stare assieme. È poi sempre disponibile con tutti. Per me un colpo notevole..». Anche don Daniele Laghi, parroco di Brentonico, che ha avuto modo di conoscere Roberto e il fratello Marco per lavoro, è addolorato: «Roberto è solare, simpatico, alla mano, molto professionale, mette al primo posto la famiglia, gli altri. L’avevo sentito pochi giorni fa e avevamo in programma di rivederci». Tanti anche i messaggi sui social, come se la tragedia si fosse già consumata: «Non riesco ancora a crederci: un grande abbraccio alla moglie e ai piccoli, ciao Robbè» il post di Cataldo. «Ciao Roby. Non dimenticherò mai i bei momenti passati in compagnia» scrive Andrea.