la scheda
sabato 22 Ottobre, 2022
di Marika Damaggio
Sarà, fra gli altri, l’interlocutore principale per la Provincia di Trento. Roberto Calderoli è il nuovo ministro per gli Affari regionali e le autonomie. Sarà con lui che Maurizio Fugatti e Arno Kompatscher si relazioneranno per ampliare le competenze che da tempo le due Province chiedono a gran voce (in tema fiscale, per esempio, ma anche nella gestione dei grandi carnivori). Un dialogo, per la verità, che si riprende. Per Calderoli questo dicastero è infatti un ritorno: nel governo Berlusconi IV firmò con gli allora governatori Lorenzo Dellai e Luis Durnwalder (e con il ministro al Tesoro Giulio Tremonti) il cosiddetto Accordo di Milano.
L’incarico nel governo Berlusconi
Nella sostanza, con il Patto di Milano firmato il 30 novembre del 2009, la Provincia di Trento accettava di compartecipare al risanamento dei conti dello Stato, con l’ erogazione ogni anno di circa 900 milioni di euro, abbassando di pari passo il livello di compartecipazione sulle entrate tributarie riscosse localmente dai 9/10 stabiliti dallo Statuto di Autonomia speciale agli odierni 7/10. Da quell’intesa, fra le altre, è stata trasferita la competenza finanziaria in tema di università passata dallo Stato alla Provincia. È con simili premesse – e considerando la vicinanza politica – che a poche ore dall’annuncio della lista dei ministri, il governatore Maurizio Fugatti ha messo nero su bianco la sua soddisfazione: «Non possiamo che salutare con favore alcune scelte, fra le quali quella che vede Roberto Calderoli alla guida di un ministero che ci tocca da vicino, ossia il rapporto con le Regioni e le Autonomie che sono certo verrà interpretato nel solco di un pensiero che vedrà riconosciute e valorizzate le istanze dei territori».
La scheda del ministro
Ma chi è Roberto Calderoli? Medico, militante della prima ora della Lega Lombarda, al fianco di Umberto Bossi, esperto di regolamenti parlamentari e legge elettorali, al punto che famosi sono i suoi ‘sgambetti’ procedurali riservati agli avversari politici. Diploma al Liceo classico Paolo Sarpi di Bergamo, Calderoli si laurea in medicina e chirurgia. Nel 1998 sposa con un ‘rito celtico’, di nessun valore legale, la sceneggiatrice Sabina Negri. Nel 2015, invece, il matrimonio tradizionale con la compagna di partito Gianna Gancia. Il suo esordio in politica è nel 1993 come presidente della Lega Lombarda, della quale poi diventa segretario, mantenendo l’incarico fino al 2002. Viene eletto per la prima volta alla Camera nel 1992 e ci rimane fino al 2001, ricoprendo l’incarico di presidente della commissione Affari sociali. nel 2001 ‘trasloca’ a palazzo Madama e diventa subito vicepresidente. Incarico che ricopre fino al 2004, quando viene nominato ministro per le riforme istituzionali e la devoluzione nel Governo Berlusconi 2. Anche sua è la riforma costituzionale proposta dal centrodestra, poi bocciata con il referendum costituzionale del 2006. La sua ‘opera’ più famosa, però, è il ‘Porcellum’: la legge elettorale che lui successivamente definisce “una porcata” e che poi la Consulta dichiara in parte incostituzionale, per quel che riguarda il premio di maggioranza e le liste bloccate. Dal 2008 al 2011 è ministro per la Semplificazione normativa ed è di nuovo vicepresidente del Senato nella XVII e XVIII legislatura.
Le polemiche
Numerose le polemiche – a volte con risvolti giudiziari – intorno a Calderoli. Si va da quella per la maglietta raffigurante Maometto portata in Tv, all’insulto riservato alla ministra Cécile Kyenge: «Amo gli animali, orsi e lupi com’è noto, ma quando vedo le immagini della Kyenge non posso non pensare, anche se non dico che lo sia, alle sembianze di orango». Questa affermazione gli costa un’indagine della Procura della Repubblica di Bergamo con l’ipotesi di reato di diffamazione aggravata dall’odio razziale e della giunta per il Regolamento.
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