Val di Sole
giovedì 18 Luglio, 2024
di Benedetta Centin
Era toccato a loro figlio Andrea, il 5 aprile 2023, di incontrare un orso che purtroppo non gli ha lasciato chance di sopravvivenza. Due giorni fa è capitato anche a loro, a Carlo Papi e alla moglie Franca. Sempre nell’abitato sopra Caldes, nella stessa zona della tragedia, a poche decine di metri. Un incontro ravvicinato, fortunatamente mentre loro erano in auto, a poca distanza da dove l’orsa JJ4 si era accanita sul loro ragazzo, lì dove è stata piantata una croce con attorno un giardino. «È successo martedì, attorno alle 15 e 15 — racconta Carlo Papi — Io e mia moglie con il professor Michele Corti stavamo scendendo dopo essere stati a malga Grum e alla croce a ricordo di Andrea quando, all’altezza del bivio per il Mezol, dalla strada forestale Croza abbiamo visto arrivare di corsa un orso di circa due quintali, un subadulto secondo Corti. Correva verso il grande tornante, è arrivato a soli venti, trenta metri dalla nostra auto. Non so se ci abbia visto o meno, lui si è buttato nel bosco dove è sparito». Per Papi «è stato un flash: non abbiamo fatto nemmeno in tempo a tirare fuori il cellulare per filmarlo e certo non ci siamo azzardati ad uscire dall’abitacolo. E se invece l’orso avesse incrociato un turista?» si chiede. Un incontro da brividi, a maggior ragione perché avvenuto a poca distanza dal punto in cui quindici mesi fa il loro ragazzo è stato aggredito a morte da un altro orso. «A distanza di un tornante dalla croce, pochi minuti in auto» precisa il genitore. A raccontare la sua testimonianza sull’incontro anche Michele Corti di Ruralalpini. «Correva come una lippa» ha scritto in un post Facebook indicando in una cartina anche il punto in cui hanno avvistato l’orso. «Fortunatamente eravamo in auto e meno male che gli esperti di orsi dicono che è inattivo a quell’ora». Corti ha spiegato che la loro vettura era «a venti, trenta metri a monte della svolta dove l’orso ha abbandonato la forestale correndo e scomparendo nel bosco. Se al nostro posto ci fosse stato un turista che scendeva veloce si sarebbe scontrato con l’animale» ancora le sue parole. Ed è l’ennesimo incontro ravvicinato con un orso degli ultimi giorni. «È una cosa vergognosa — sbotta Papi — e non si sta facendo nulla. A mio parere il problema non si risolve abbattendo alcuni degli orsi. La soluzione è quella di allontanarli, di portarli via tutti. Certo capisco che non sia un’operazione facile ma devono finalmente fare qualcosa. Noi come comitato istituito a nome di mio figlio stiamo lavorando per una proposta popolare». Il genitore torna anche sulla richiesta di archiviazione, depositata dalla Procura di Trento, in merito al fascicolo che vede indagati il presidente Maurizio Fugatti e il sindaco di Caldes Antonio Maini per la morte di suo figlio. «Per la Procura non c’è stata negligenza da parte loro ma la popolazione non è stata avvisata del rischio, della presenza dell’orso, non sono state messe transenne. Noi, come famiglia Papi, non molliamo: con i nostri legali faremo opposizione a questa richiesta di archiviazione».
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