flora e fauna
sabato 24 Febbraio, 2024
di Adele Oriana Orlando
L’aria primaverile di metà febbraio, solo parzialmente interrotta dal maltempo degli ultimi giorni del mese, hanno visto prati fiorire e la ricomparsa di animali e insetti. Tra questi, anche la processionaria, un lepidottero della famiglia Notodontidae che, oltre a essere dannoso per le piante, è ritenuto pericoloso per cani e gatti, oltre che per l’uomo. Questo tipo di insetto assomiglia a un bruco, deve il suo nome al modo di muoversi della sua specie: in processione, in fila. Solo qualche giorno fa, lunedì 19 febbraio, su un gruppo Facebook trentino, un utente ha segnalato di averne avvistate di recente, pubblicando anche una loro foto. Presente in Trentino da ormai diversi secoli, è un insetto che si può trovare in quasi tutte le vallate del Trentino, il cambiamento climatico ha visto la sua comparsa durante l’anno in anticipo.
Questo insetto può rivelarsi dannoso e, addirittura letale per gli animali, quando è ancora nello stato di larva ed è ricoperto di peli urticanti che possono staccarsi e disperdersi nel vento, quando si muove in processione per spostarsi da una parte a un’altra. Diventa innocuo quando arriva alla trasformazione in falena, che ha una vita estremamente breve, qualche giorno al massimo. Quando le temperature si alzano, questi insetti si muovono insieme. Solitamente si trovano su piante come: pini, cedri e, talvolta, altre conifere. Durante i loro spostamenti, però, le si può incontrare in altri luoghi.
Prevenire è meglio che curare, sempre. E in questo caso a ricordarlo il Comune di Trento che sul suo sito, qualche anno fa, ha realizzato una scheda informativa per spiegare a tutti come tentare di prevenire il pericolo. Prima di tutto è necessario conoscere alcuni dettagli di questo insetto. Oltre a saperlo riconoscere, è importante saper identificare i nidi che hanno la forma di palloni bianchi visibili agli apici dei rami delle piante infestate. Una volta individuati, vanno rimossi il prima possibile dalla pianta, il periodo di intervento migliore è quello tra l’autunno e l’inverno, anticipando lo sviluppo dei peli urticanti nella larva e che inizi a muoversi in processione.
Nei parchi e nelle aree pubbliche, a Trento, a contrastare la processionaria è il personale dell’ufficio «Parchi e giardini»; nei boschi e nelle aree forestali, invece, la situazione è gestita dall’Azienda forestale Trento-Sopramonte. Diversamente, quando i nidi si trovano su aree di proprietà privata, è il proprietario (o il conduttore del fondo) a dover intervenire.
Per segnalare i nidi, il Comune di Trento ha messo da anni a disposizione il portale SensorCivico, che può essere utile anche per avvisare dell’avvistamento di altri insetti considerati dannosi e pericolosi per l’uomo e gli animali.