Il caso
sabato 10 Agosto, 2024
di Redazione
Nelle ultime settimane, molti cittadini hanno notato un’ampia fioritura di alghe sul lago di Caldonazzo. Una situazione che aveva spinto il Comune di Pergine a fare una comunicazione in cui sconsigliava la balneazione sulle spiagge di San Cristoforo: anche gli altri Comuni sulla riva del lago (Calceranica, Tenna e Caldonazzo e Altopiano della Vigolana) avevano iniziato a monitorare la situazione, e si erano tenute in contatto con l’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente (Appa).
Ieri sono finalmente arrivati i risultati delle analisi effettuate sul lago. «Dalle analisi ambientali e sanitarie effettuate dall’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente (Appa) sulle acque del lago di Caldonazzo risulta l’assenza di tossine sprigionate dalle alghe», spiega l’assessora provinciale all’agricoltura, promozione dei prodotti trentini, ambiente, difesa idrogeologica e enti locali, Giulia Zanotelli in un comunicato. La nota evidenzia come non ci siano limiti alla fruibilità dello specchio d’acqua: «Il lago di Caldonazzo rappresenta un patrimonio importante, da monitorare costantemente per preservarne le qualità ambientali. Per questo attiveremo un tavolo permanente di lavoro anche con i Comuni, al fine di creare le condizioni di permanente sicurezza qualitativa dell’acqua, concentrando i lavori anche sui profili dei sottoservizi che lambiscono il lago», prosegue l’assessora. Così, la comunicazione che a Pergine sconsigliava di fare il bagno nelle acque di San Cristoforo è stata ritirata: «Dopo una settimana di analisi e prelievi da parte di Appa per la presenza di fioriture algali posso comunicare che il lago è balneabile», ha scritto il sindaco Oss Emer sulla sua pagina Facebook. «Pertanto la mia precedente comunicazione che sconsigliava di fare il bagno in presenza di schiume è annullata». L’intervento di Appa – nell’ambito delle proprie attività istituzionali – aveva evidenziato da qualche settimana la presenza di un’anomala fioritura di alghe nelle acque del Lago di Caldonazzo, accompagnate da schiuma causata da vento e temporali. Nel corso della settimana, i sindaci dei Comuni che si affacciano sul lago hanno tenuto i contatti con le strutture del Dipartimento Ambiente, Appa, Adep e con Apss per acquisire ogni informazione utile da trasmettere a bagnanti, operatori economici e a tutti gli utilizzatori del lago. Nel corso degli incontri sono stati esaminati i fenomeni e le possibili concause, oltre ad ipotizzare anche eventuali sistemi di rimozione meccanica dei residui vegetali, che sono veri e propri rifiuti urbani in termini di smaltimento. Le analisi al microscopio dei campioni raccolti avevano evidenziato inizialmente la presenza di diversi gruppi di alghe, tra i quali erano risultati dominanti i cianobatteri. Si tratta di organismi che, in determinate condizioni ambientali e climatiche, possono sviluppare ceppi in grado di produrre tossine. Per questo motivo è stata allertata l’Unità Operativa di Igiene e sanità pubblica dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari, che ha effettuato costanti analisi e controlli per valutare la balneabilità delle acque. Allo stato attuale le analisi microscopiche evidenziano un’evoluzione nella composizione delle alghe, con un decremento della quantità dei cianobatteri e un aumento delle alghe verdi , che non presentano rischi dal punto di vista sanitario. In tutti i frequenti campionamenti effettuati non si sono comunque verificati superamenti dei limiti normativi per i quali ci fosse necessità di inibire la balneabilità.