Municipio
domenica 21 Luglio, 2024
di Johnny Gretter
Probabilmente, quei 171 genitori che un anno fa avevano votato per rendere l’asilo equiparato Maria Bambina una scuola provinciale non potevano immaginare che cosa avevano appena messo in moto. Una catena di eventi che, in questi ultimi tre giorni, ha prima portato all’azzeramento dell’intera giunta comunale, poi alle dimissioni della sindaca e che, con ogni probabilità, nelle prossime settimane porterà al commissariamento del Comune. Infatti, il rimpasto di giunta fatto dalla sindaca Elisabetta Wolf negli ultimi giorni e le sue successive dimissioni hanno spinto ben 12 membri del consiglio comunale a lasciare la propria carica. Venendo meno la maggior parte dei consiglieri, il commissariamento sembra inevitabile.
Per capire come si è arrivati a questa situazione curiosa e caotica bisogna fare un passo indietro. Con una sentenza del 9 maggio, il Tar di Trento aveva respinto il ricorso del Comune contro la provincializzazione della scuola dell’infanzia equiparata «Maria Bambina», che nel marzo 2023 aveva chiesto e poi ottenuto di passare a una gestione provinciale. La richiesta era stata approvata da un’assemblea di 180 genitori, con ben 171 voti a favore. La sindaca Elisabetta Wolf, dopo la sentenza, aveva affermato di voler fare un nuovo ricorso al Consiglio di Stato.
Nei giorni scorsi, la sindaca ha presentato alla sua giunta una delibera in cui chiedeva di fare ricorso al Consiglio di Stato, ritenendo che nella sua sentenza il Tar avesse ignorato molti punti critici segnalati dal Comune, come i costi che sarebbero ricaduti sull’amministrazione comunale. Tuttavia l’intera giunta aveva votato contro la delibera: ormai l’asilo era già pronto a iniziare il prossimo anno scolastico sotto la nuova gestione. È seguito un colpo di mano della sindaca Wolf, che venerdì ha rimosso tutti i suoi assessori (la vicesindaca Erica Mattè, Mirko Bortolini, Luca Vigolani, Paola Scarnato e Giampaolo Antoniolli), sostituendoli: sono subentrati così il nuovo vicesindaco Cesare Ciola, che prima era consigliere di minoranza, Claudio Battisti, Daniele Costa, e l’assessora esterna Giovanna Venditti. La mattina di venerdì, invece, gli ex assessori e altri cinque consiglieri avevano presentato una mozione di sfiducia verso Wolf.
L’obiettivo della prima cittadina era quello di convocare una nuova riunione di giunta per approvare il ricorso al Consiglio di Stato e poi rassegnare le dimissioni, protocollate ufficialmente nella serata di venerdì. Una mossa che per certi versi sembra essersi rivelata vincente per l’ex sindaca, che è riuscita a far approvare il ricorso. «Abbiamo approvato la delibera ieri sera: con me e gli altri quattro assessori avevamo il numero minimo per procedere», spiega Wolf. «La battaglia sul ricorso era necessaria: non riguarda solo Caldonazzo, ma tutti i comuni del Trentino. Le amministrazioni sono in un momento di difficoltà, soprattutto per carenza di personale. Un asilo provinciale richiede molte risorse e personale nuovo: due cose che non ci sono state date dalla Provincia Quanto ai prossimi passi per il Comune, adesso c’è un giunta operativa di quattro persone, con il nuovo sindaco facente funzione Ciola che è una persona preparata».
Mentre la giunta si riuniva per votare l’appello al Consiglio di Stato, ben 12 consiglieri avevano sottoscritto e consegnato una lettera in cui rassegnavano in massa le loro dimissioni. Oltre ai cinque consiglieri di minoranza (eccetto ovviamente Ciola) e ai cinque ex assessori, si sono aggiunti alla lettera anche due membri della maggioranza: Mario Baldessari e Silvia Nicolussi. «Ieri sera abbiamo fatto pervenire al segretario comunale le nostre dimissioni di massa», spiega l’ex vicesindaca Erica Mattè. «Nonostante questo, la giunta è andata avanti lo stesso e ha deliberato di procedere al ricorso al Consiglio di Stato. Attualmente non sappiamo precisamente come muoverci: ma verificheremo col segretario comunale se tutti i passaggi fatti dalla sindaca siano stati legittimi. La cosa più assurda è aver messo un membro della minoranza come vicesindaco: per noi l’intera situazione è allucinante».
Da ieri, quindi, la gestione del Comune è passata nelle mani del sindaco facente funzione Cesare Ciola. Sembra però inevitabile il commissariamento del Comune, dopo la ratifica delle dimissioni dei 12 consiglieri. «Probabilmente il prossimo turno elettorale sarà a novembre, quando dovrebbero esserci le elezioni anche a Luserna», spiega Ciola, che risponde alle critiche per il suo particolare passaggio da consigliere di minoranza a primo cittadino. «Nel 2020 eravamo quattro candidati sindaco, con tre programmi su quattro perfettamente sovrapponibili. Si può scegliere di dire sempre il contrario del sindaco e della maggioranza per partito preso: io nel corso di questi anni mi sono sempre espresso liberamente. Il fatto di essere un consigliere di minoranza non mi dà vincoli di mandato: penso di aver sempre guardato al bene della comunità, quindi sono sereno e tranquillo».
In tutto questo resta un altro nodo da sciogliere: oltre che essersi dimessa da sindaca e da consigliera comunale, Wolf ha anche lasciato il suo ruolo nella Comunità di Valle Alta Valsugana e Bersntol, dove ricopriva il ruolo di vicepresidente, con delega alle politiche sociali. «Per ora non abbiamo nomi in ballo: dobbiamo confrontarci a livello di segreteria e statuto», spiega il presidente Andrea Fontanari. «Era una figura che avevo voluto personalmente, come figura femminile, come sindaca e come rappresentante per il comparto laghi. Mi dispiace molto, dato che Elisabetta si dedicava al suo compito con molta competenza e passione».