La polemica

venerdì 9 Agosto, 2024

Camera di commercio, De Zordo media: «Io presidente di tutti, la prima sfida è ricucire»

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Il neoeletto dopo la rottura di Confindustria. «La struttura continuerà ad avere un collegamento diretto con tutte le categorie, a prescindere dalla giunta»

È rimasto sorpreso due volte. Dalla sua elezione e dallo strappo di Confindustria. Il nuovo presidente della Camera di commercio di Trento Andrea De Zordo, alla guida dell’Associazione provinciale degli artigiani, si è ritrovato immerso in un vertice di emozioni, tutte da gestire con sangue freddo. Eletto dal consiglio camerale con 33 voti su 46, contro il candidato di bandiera Fausto Manzana (Confindustria Trento), per De Zordo la prima sfida sarà proprio quella di «ricucire le divisioni». «Certo, non me l’aspettavo», dice.
Confindustria ha presentato le dimissioni dal Coordinamento degli imprenditori. Cosa farà?
«Il mio intento è quello di ricucire perché fa parte del mio carattere. Voglio condividere e portare avanti un fronte comune. Mi impegnerò per ricucire le divisioni. Divisioni sanabili. Sono certo che il presidente del Coordinamento, Andrea Basso (Ance), si farà parte attiva. Insieme dobbiamo ripristinare una situazione più serena e di condivisione degli obiettivi. La Camera di commercio continua a essere uno strumento assolutamente indipendente. Verranno portate avanti le esigenze di tutte le categorie con lo stesso entusiasmo».
Confindustria ha lasciato perché, sostiene, non è stato rispettato l’accordo stabilito sulla composizione della giunta camerale. Era stata effettivamente trovata un’intesa all’interno del Coordinamento?
«L’argomento era stato trattato ed era stato manifestato questo desiderio. Ma voglio fare una premessa».
Prego.
«La mia priorità è la Camera di commercio, un ente pubblico e autonomo. Questo deve essere il mio tema principale. Voglio essere il presidente di tutti e ho avuto già modo di sottolineare che la struttura della Camera di commercio – una macchina ben oliata – avrà sempre un collegamento diretto con tutte le associazioni, indipendentemente dalle figure presenti in giunta. Nulla potrà cambiare a livello di gestione della Camera. Il mio intento è quello di ricucire la situazione, perché è nella mia indole. Tutti i soggetti all’interno del consiglio possano e devono dare il contribuito in questo percorso di cinque anni»
In Italia tutte le Camere di commercio hanno una rappresentanza industriale, Trento è l’unica a non averla. Non le sembra strano?
«Non lo sapevo. Se non ricordo male a Trento era già successo che la giunta fosse monca della componente industriale. Però mi piace sottolineare una cosa: l’elezione è avvenuta per libera espressione di voto di 46 persone. Mi dispiace che si sia arrivati a questa situazione».
Nonostante la delusione, Confindustria e Confesercenti, le due associazioni escluse dalla giunta camerale, hanno riconosciuto una portata di rinnovamento sulla sua figura. Quali saranno le novità?
«Il rinnovamento deve partire da quanto fatto finora. Il presidente Giovanni Bort, supportato dalla sua struttura, ha lavorato bene. Si partirà da qui per andare avanti nell’ottica di sostenere le imprese nel loro percorso, in un periodo di difficoltà economica. Precedentemente la giunta era caratterizzata da un’estrema collegialità: ecco, si applicherà lo stesso principio. Le sfide da affrontare sono quelle note a tutti: sostenibilità, nuove tecnologie, intelligenza artificiale. Tutte quelle tematiche che erano state anche sintetizzate in un documento elaborato dal Coordinamento degli imprenditori».
Per il suo mondo, quello degli artigiani, che significato ha la sua presidenza?
«È un risultato straordinario. Il numero di Camere di commercio governate da Confartigianato è risicato. Per questo è un motivo di orgoglio essere riusciti a portare a casa un risultato inaspettato, anzitutto per me».
Perché le è arrivata la proposta la sera prima?
«Esatto. Ovviamente la mia volontà non è quella di portare avanti solo le istanze del mio mondo. Io sarò il presidente di tutte le categorie, in un’ottica di rappresentanza unitaria».