La reazione
giovedì 12 Settembre, 2024
di Redazione
Non poteva non suscitare reazioni la lettera inviata dai due presidenti delle Camere di Commercio di Trento e Bolzano, Andrea De Zordo e Michl Ebner, in cui chiedevano ai consiglieri regionali di non portare avanti la discussione del disegno legge di riforma della rappresentanza dell’ente.
Un vero e proprio scatto in avanti, rispetto ai tempi della audizioni in commissione, e un’azione fuori dai protocolli della democrazia e della politica secondo Lucia Maestri, consigliera provinciale del Partito Democratico.
«Con l’obiettivo di porre in evidenza una supposta ingerenza della politica negli “affari” delle Camere di Commercio di Trento e Bolzano, i Presidenti delle stesse si ingeriscono nella politica, in un tentativo di censura di chi, democraticamente eletto, esercita solo il suo diritto/dovere di proposta politica – scrive Maestri – Nella mia veste di Segretaria questore del Consiglio regionale, a fronte di una presa di posizione che mira a ledere il diritto di proposta dei Consiglieri regionali, non posso esimermi dal formulare un appello al Presidente della massima Assemblea legislativa dell’autonomia speciale, affinché voglia tutelare la stessa ed i suoi componenti – esposti ad un attacco carico di protervia e di arroganza – che testimonia un’idea autoritaria ed una sorta di “lesa maestà”». La consigliera continua poi sostenendo che «sembra emergere, dalla missiva indirizzata al Garante dell’Aula, una richiesta di limitazione dell’autonomo esercizio della funzione politica dei Consiglieri regionali e dell’Aula stessa. Ciò sottende ad un palese impedimento a confrontarsi e misurarsi con le proposte di legge, respingendole o approvandole in una autonomia che deve essere intangibile e che rappresenta il senso profondo della democrazia».
«Se questa è la concezione della libertà del dibattito politico, c’è ragione di preoccuparsi non poco, perché si tratta di un tentativo di evidente strumentalizzazione dell’Assemblea legislativa, che confligge con ogni idea di rispetto istituzionale e democratico – conclude Maestri – In attesa di una presa di posizione del Presidente del Consiglio regionale, di fronte ad uno scenario che vorrebbe porre in subalternità il Consiglio stesso rispetto ai desideri di enti e figure terze, credo sia necessario che tutta la politica si interroghi sulle dimensioni di un evento mai accaduto fino ad ora e che rischia di rammentarci altri tempi ed altre pulsioni».